Era il 1985. Quasi trent'anni fa Elton John pubblicava il suo diciannovesimo album di studio, "Ice on fire", che non passerà alla storia. "Ice on fire", che riuscì ad entrare nella Top 10 britannica anche se negli USA fu un flop con un misero numero 48, conteneva una canzone particolare, "Nikita". Il video, oggigiorno considerato un piccolo classico, fu girato dal grande regista Ken Russell. Il Rocket Man cercava di passare la frontiera di uno stato dell'ex blocco dell'Est Europa; il suo passaporto veniva esaminato dalla bella guardia Nikita (l'attrice ed atleta Anya Major) ma alla fine il cantante veniva rimbalzato e doveva tornare a casa. Ironicamente, in russo, Nikita è un nome maschile. Nel 2001 il fotografo e compositore sudafricano Guy Hobbs ravvisò punti di contatto tra la Nikita eltonjohniana e un suo brano del 1982, "Natasha", e portò Sir Elton e il suo "storico" paroliere Bernie Taupin in tribunale. A fine ottobre 2012 un giudice statunitense fece decadere la causa affermando che i punti di contatto
erano essenzialmente riconducibili a sole immagini generiche e temi non protetti dal copyright. Ora un suo omologo britannico si è allineato alla stessa tesi e ha concluso che "Natasha" ha poco a che fare con "Nikita". Il giudice Daniel Manion della settima corte di appello del Regno Unito non ha ammesso la causa riferendo che "Natasha" e "Nikita" esprimono storie differenti di relazioni impossibili durante la Guerra Fredda. In "Nikita" la possibile relazione è appena abbozzata e i due personaggi non si sfiorano neppure, in "Natasha" invece due persone si incontrano fisicamente. Dopo due sconfitte, pare ora altamente improbabile che Hobbs voglia intentare un'altra causa.