La polemica - con risvolti legali - tra il rapper di Miami Rick Ross e l'ex trafficante di droga Ricky Ross (detto "Freeway") non sembra sopirsi neppure dopo che un giudice ha reputato infondata la causa intentata dall'ex criminale nei confronti del quasi omonimo, accusato di sfruttare il suo nome per i propri scopi commerciali.
Freeway, infatti, di recente ha spiegato in un'intervista che se dovesse incontrare di persona il rapper, non avrebbe nulla da dirgli. Però sarebbe disposto a organizzare una sfida, un vero e proprio combattimento su un ring, sempre se i soldi dei biglietti venduti agli spettatori fossero interamente donati in beneficenza.
"Ci starei, se lo facessimo per donare dei soldi" ha detto Freeway. "Se lui fosse d'accordo, potremmo scontrarci e poi regalare tutti i soldi incassati a dei bambini. Lo farei volentieri... sì lo farei anche se lui è 180 chili più di me, mi sembra. Ma non vuol dire niente. Perché ha l'aria di uno che sta per avere un bell'infarto".
Per il mese di agosto è fissata, comunque, una nuova udienza per decidere l'annosa questione del nome. Rick Ross (all'anagrafe William Leonard Roberts II), lo ricordiamo, si è effettivamente ispirato al trafficante per creare il proprio nome d'arte, ma non c'è alcun legame tra i due. A rendere ancora più bizzarra la vicenda è il fatto che Rick Ross per un breve periodo della sua vita è stato anche una guardia carceraria presso il South Florida Reception Center.