Stavolta c'è da stabilire se la madre e i tre figli di Michael Jackson debbano ricevere una fortissima somma di denaro, non c'è da capire chi sia stato a spedirlo all'Aldilà. Ma, ugualmente, il secondo processo potrebbe presentare risvolti drammatici come il primo. E forse anche più di quanto non accadde per il procedimemto contro il medico Conrad Murray. Mentre le parti hanno scaldato i motori nei giorni scorsi, con una difesa che ha velatamente minacciato di pescare anche dal torbido, oggi a Los Angeles inizia il processo che vede la signora Katherine Jackson contrapposta al gigante dell'entertainment AEG Live. In maniera estremamente semplificativa e banale le due posizioni potrebbero essere così descritte. Katherine: "Siete stati voi a farlo morire". AEG LIve: "Tutte balle". Per stabilire chi ha torto e chi ragione - ma già si è capito che entrambi questi elementi albergano sia da una parte sia dall'altra - vari giurati, pagati 15 dollari al giorno, assisteranno per mesi a dichiarazioni e deposizioni. Saranno chiamati a testimoniare, tra gli altri, Janet Jackson e i due figli maggiori del Re del Pop. Probabilissimi colpi di scena ed entrate ad effetto. In palio c'è una cifra spaventosa. Pochi giorni fa gli avvocati della signora Katherine hanno negato che chiederanno ad AEG i 40 miliardi (non è un errore: miliardi, non milioni) di dollari dei quali si era parlato nei giorni scorsi, ma pur sempre di miliardi si tratta. Tra gli altri testimoni attesi in aula sono attesi, diluiti nel corso delle settimane, Sharon Osbourne,
Quincy Jones, Spike Lee, Ray Parker Jr., Lisa Marie Presley, Diana Ross e Lou Ferrigno.