Il nuovo album dei Govinda, singolare ensemble fiorentino etnoelettronico, promette di far parlare di sé per parecchie ragioni. Prima fra tutte la copertina, che, coerentemente con il titolo (“Wish you were India”), cita omaggiandola e al tempo stesso parodiandola la celebre cover di “Wish you were here” dei Pink Floyd - complimenti agli ideatori e al realizzatore Paolo De Francesco; del resto, già gli album precedenti del gruppo giocavano con titoli famosi (sia “Atom Heart Madras”, disco uscito per la EMI che ha fornito materiale per decine di compilations, sia il debutto di “Selling India by the pound” uscito su etichetta Vox Pop).
Poi per alcune collaborazioni prestigiose e bizzarre: Franco Battiato (voce declamante in “Yasomati”), Alexander Robotnick (synths in due brani), i Bedroom Rockers – Fred Ventura e Enrico Colombo – remixatori richiestissimi che si sono esercitati nella propria versione di “Dance in XTC”, che apre l’album. Infine, ma non è certo ultima delle ragioni, per la gradevolezza e la “modernità” della miscela sonora proposta e per la puntualità con la quale anticipa la probabile esplosione di un “Indian trend” i cui segnali cominciano ad apparire inequivocabili nella moda, nella musica e nelle espressioni di tendenza.
Il CD sarà disponibile in tutti i negozi italiani a partire dal prossimo 4 novembre.
Poi per alcune collaborazioni prestigiose e bizzarre: Franco Battiato (voce declamante in “Yasomati”), Alexander Robotnick (synths in due brani), i Bedroom Rockers – Fred Ventura e Enrico Colombo – remixatori richiestissimi che si sono esercitati nella propria versione di “Dance in XTC”, che apre l’album. Infine, ma non è certo ultima delle ragioni, per la gradevolezza e la “modernità” della miscela sonora proposta e per la puntualità con la quale anticipa la probabile esplosione di un “Indian trend” i cui segnali cominciano ad apparire inequivocabili nella moda, nella musica e nelle espressioni di tendenza.
Il CD sarà disponibile in tutti i negozi italiani a partire dal prossimo 4 novembre.