Chris Isaak ha aperto il suo incontro milanese con i giornalisti italiani improvvisando una versione acustica del suo ultimo singolo "Let me down easy". Il cantautore americano ha imbracciato la sua chitarra e, accompagnato dal fedele batterista Kennedy Dale Johnson (che suonava un tamburello con le spazzole) si è lanciato nel suo brano dopo avere invitato tutti a sistemare i registratori ("Potete farne un bel bootleg, un regalo di Natale per i vostri amici"). Isaak si è presentato di ottimo umore e ha parlato della sua nuova fama da star televisiva, come protagonista del "Chris Isaak Show" ("Se fai il musicista, trovi qualcuno che ti riconosce per strada. Se lavori in televisione, ti riconoscono anche quelli della lavanderia"), del suo nuovo album "Always got tonight", in uscita a maggio e composto in buona parte durante una vacanza alle Hawaii, e della sua carriera cinematografica, al momento ferma per mancanza di copioni convincenti. Con una buona dose di autoironia, Isaak ha raccontato del motivo che ha portato Stanley Kubrick a inserire "Baby did a bad, bad thing" nella colonna sonora di "Eyes wide shut": "A quanto sembra, la mia musica metteva a proprio agio Nicole Kidman nelle scene in cui doveva spogliarsi. Per amore dell'arte, mi sono offerto di cantare dal vivo mentre girava quelle sequenze. Non se la sono bevuta". Modestamente, quando gli è stato chiesto se lui si ritenga un vero artista, ha risposto: "John Lennon era un artista. Io mi definirei un intrattenitore".
Il resoconto completo della chiacchierata con Chris Isaak sarà disponibile a breve nella sezione interviste di Rockol.
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