Ebbene sì, infaticabili e rigenerati nonostante i 34 anni di carriera (non sempre fulgida, peraltro), i canadesi Anvil hanno annunciato il titolo del loro prossimo disco - il quindicesimo in studio - previsto per la prossima primavera.
Il titolo prescelto è "Hope in hell" e questo album sarà anche il debutto in studio del nuovo bassista Sal Italiano, che nello scorso gennaio ha sostituito Glenn Gyroffy (aliak Glenn Five) che ha lasciato il gruppo dopo 16 anni di attività.
"Hope in hell" segue "Jaggernaut of justice" del 2011, un album scritto ancora ampiamente sotto gli effetti dopanti del successo di "The story of Anvil", il documentario che li ha rilanciati sulle scene nel 2008 proprio in un momento in cui la loro carriera era ai minimi storici. Ricordiamo, infatti, che gli Anvil coi loro primi album ispirarono la prima ondata di thrash metal statunitense di band (tra cui i Metallica) destinate a raggiungere anche un ottimo successo; cosa che invece non è accaduta ai canadesi, che hanno visto i gruppi che inizialmente facevano loro da spalla diventare sempre più importanti e lasciarli al palo.
Non è ancora dato sapere come sarà il materiale del nuovo album, ma ovviamente è logico aspettarsi un tipico lavoro alla Anvil, di power/speed metal con qualche leggera inflessione thrash. La domanda legittima, però, è se i fan e il mercato accoglieranno ancora con simpatia una proposta del genere, visto che quello degli Anvil è un genere decisamente datato e con poco appeal commerciale... forse è anche per questo che la band ha annunciato di essere al lavoro su un nuovo documentario: "Anvil 2: the quest for world peace"... visto il grande successo del primo, potrebbe essere una buona mossa.