
"Ho 30 anni, non ho partecipato ad alcun talent show o reality… eppure ce l'ho fatta lo stesso. Ho fatto le cose alla vecchia maniera, con una lunga gavetta piena di porte in faccia, ma piena di passione": questo è il biglietto da visita di Lorenzo Cilembrini - in arte Il Cile -, così ordinario che, se non fosse stato per un esordio clamoroso, potrebbe risultare quasi obsoleto.L'artista aretino ha infatti debuttato al primo posto della iTunes chart, nonché al quinto della classifica Fimi della scorsa settimana, con l'album "Siamo morti a vent'anni", uscito il 28 agosto, realizzato a fianco del produttore Fabrizio Barbacci (già al lavoro, tra gli altri, con Negrita e Ligabue) e arrangiato da Guglielmo Gagliano, chitarrista di Paolo Benvegnù.
Pochi giorni fa, Rockol ha fatto quattro chiacchiere con il Cile, raggiungendolo telefonicamente su un treno che da Milano lo stava riportando a casa "Mi devo preparare in vista dei live che si avvicinano", ci ha spiegato ricordando sin da subito una data importante, quella del 5 ottobre prossimo che darà il via a una serie di appuntamenti dal vivo, in giro per l'Italia, per presentare il suo disco. "Sto cercando di realizzare nel miglior modo possibile uno show in grado di trasmettere tutta quell'energia che difficilmente passa attraverso una realizzazione da studio. Secondo me lo spettacolo dal vivo è ciò che completa un'artista, sia ai propri occhi che a quelli di chi lo ascolta. Ci saranno sicuramente tutti i pezzi dell'album, ma anche delle cover e degli inediti. E una band che mi accompagnerà e che ho voluto al mio fianco per creare un impatto sonoro molto forte, come piace a me". Non tradisce, in questo senso, il titolo dell'album: "'Siamo morti a vent'anni', lo ammetto è un nome piuttosto provocatorio. Ma è nato in un momento di bisogno di sincerità, quindi ho fotografato un periodo della mia vita e questo è stato. Un affresco emozionale di qualcosa che si è perso nel passato della nostra anima, dei nostri sogni, dei nostri desideri. C'è un punto di non ritorno nell'esistenza di qualunque individuo, il passaggio da adolescenza all'età adulta. Un salto nel cerchio infuocato che brucia alle proprie spalle gli amori persi, le illusioni, gli eccessi che lasciano cicatrici e si rinasce dalle proprie ceneri forse più forti di prima. Questa filosofia della Fenice mi appartiene molto. Mi rendo conto che ci sia una nota triste e malinconica, ma ti assicuro che più che altro sono incazzato. Poi volevo presentarmi così. Spero in ogni caso di riuscire a mostrarmi sotto altri aspetti, con i prossimi lavori magari".
Ma Il Cile sa muoversi anche su altre linee e lo ha dimostrato lavorando al fianco di artisti come i Negrita, aprendone tre concerti del "Dannato vivere tour 2012", e Club Dogo con i quali Lorenzo ha collaborato per il brano "Tutto ciò che ho" (tra le tracce di "Noi siamo il club", sesto lavoro in studio dei rapper milanesi): "Da sempre ascolto l'hip-hop e ammiro molto il nuovo codice che, ultimamente, questi artisti sono riusciti a creare per comunicare con tutti. Anche dai loro lavori cerco di prendere spunto, anche se ad oggi parlare di genere è un po' riduttivo. D'altra parte, io stesso, rimango sempre molto interessato alla scena cantautoriale italiana, sia del passato sia degli ultimi tempi. Brunori Sas, Dente, Paolo Benvegnù…ma sono solo alcuni dei nomi che più ammiro".
Il Cile sarà presto protagonista di una tournée invernale che prenderà il via il prossimo 5 ottobre al Viper Theatre di Firenze. Di seguito, tutte le date:
6 ottobre - La casa della Musica, Settimo Torinese
12 - New Age Club, Roncade
13 - Vidia Rock Club, Cesena
16 - Alcatraz, Milano
19 - Teatro CTM, Rezzato
20 - Orion, Roma
27 - Fuori Orario, Gattatico
3 novembre - Cage Theatre, Livorno
10 - Officine Cantelmo, Lecce
16 - Vox Club, Nonantola
17 - Palacover, Villafranca di Verona
24 - Teatro Remondini, Bassano del Grappa
1 dicembre - Rock Planet, Pinarella