E' morto a Roma all'età di 78 anni Dino Cassio (nella foto coi Brutos, il secondo da destra), attore caratterista noto per aver preso parte a molte commedie all'italiana firmate tra gli altri da Neri Parenti, Castellano e Pipolo, Bruno Corbucci, Sergio Martino e Mariano Laurenti, e membro dei Brutos, ensemble vocale nel quale militò dalla prima metà degli anni Sessanta (quanto sostituì Umberto Di Dario, a sua volta subentrato al co-fondatore Elio Piatti): con il gruppo, considerato precursore del filone demenziale poi portato al successo prima dagli Skiantos e dagli Squallor e poi dagli Elio e le Storie Tese, Cassio registrò cinque 45 giri tra il '68 e il '78 (tra i quali "Gina, amore mio/Una bionda un po' scema per 4 scemi che vanno a remi", "Lo schiaffo/Tocca a me" e "Il doposcuola/Il peluche"), un 45 giri per il mercato estero ("Beaux comme nous (c'est cassé la machine)/Am stram gram", del '72) e inserendo un cameo nell'album di Sacha Distel "Sacha Show a l'Olympia", nel 1966.
La band rimase inattiva dal 1971, quando si presentò al festival di Napoli "Uffà, nun me scuccià" in coppia con Gloriana, al 1992, quando Antonio Ricci convinse il gruppo a riformarsi per un'apparizione al programma televisivo Paperissima: nonostante le morti di Cassio, da tempo malato di Alzheimer, e Gianni Zullo, scomparso nel 1995, gli elementi superstiti dell'ensemble - Ettore Bruno, Aldo Maccione e Nat Pioppi - non hanno mai ufficializzato lo scioglimento.