Quali nomi nuovi si affermeranno nel 2002? Il "Sunday Times" punta su sette firme. Non tutte nuovissime, per la verità, ma comunque non troppo note al grande pubblico. Il domenicale del "Times" di Londra indica i British Sea Power (quartetto di Brighton che fa da ponte tra i Joy Division ed il chitarrismo di Mick Jones dei Clash; album di debutto per la Rough Trade in primavera), i Coral (sestetto di Liverpool, contratto su major dietro l'angolo), Gemma Hayes (cantautrice del Tipperary irlandese, esordio in aprile), gli Heron (di Liverpool; in marzo esce, via etichetta Hut, il loro primo album, "The brown room"), i Music (da Leeds, forse quelli più conosciuti) e Carina Round (cantautrice di Wolverhampton tra Joni Mitchell e PJ Harvey, debutto in aprile). Ma il marchio al quale il giornalista Dan Cairns dedica maggior enfasi è quello dei Bees. Il gruppo è composto da Paul Butler ed Aaron Fletcher, entrambi 23enni e tutti e due dell'isola di Wight. "Se cresci sull'isola di Wight", dice Fletcher, "o te ne vai via appena puoi, o rimani incinta o ti dedichi a qualcosa per te stesso". Il primo album della formazione, "Sunshine hit me", uscirà nel corso del prossimo mese di marzo, contiene 11 brani che secondo Cairns sono "non catalogabili" e che sono stati registrati in un capanno in mezzo ad un campo. Sì, ma che sound hanno? Cairns alla fine azzarda una "spiega" ed afferma che sono una sorta di mix tra "free jazz, roots, calypso, ottoni, organo Hammond, Kurt Weill, Beach Boys, musiche da polizieschi televisivi, Pink Floyd, Beatles, Buzzcocks e primi Ultravox".