Quando i Depeche Mode scelsero i Soulsavers come supporter per il tour europeo del 2009, non sapevano che ciò avrebbe marcato l'inizio di una collaborazione musicale. La CNN ha incontrato Dave Gahan dei Depeche per parlare del suo impegno sull'album "The light the dead can see" dei Soulsavers, ma ovviamente almeno una domanda personale ed una sul nuovo album dei Depeche non potevano mancare. Sentito sulla sua ammirazione per David Bowie, Gahan riponde: "Ci sono stati tanti suoi dischi che per me sono stati importanti. Se dovessi proprio sceglierne uno, sarebbe 'Ziggy Stardust'. Mi ha cambiato la vita. Ed è accaduta la stessa cosa quando è venuto fuori il punk-rock e ho sentito i Clash per la prima volta. Avevo 16 o 17 anni. Sentii finalmente di appartenere a qualcosa. La musica per me è sempre stata così, e continua ancora ad esserlo. Ultimamnente un disco che ho comprato e che sento spesso è 'Sweet heart sweet light', il nuovo album degli Spiritualized. C'è del senso dell'umorismo tra le sue parole e i suoi stili musicali. E' come se mi avesse parlato, mi ha dipinto un sorriso in faccia, anche se non tutti potrebbero ricevere le stesse sensazioni". In quanto al prossimo album dei Depeche: "Martin è stato molto prolifico, e anch'io lo sono stato. Di solito iniziamo un disco con sei o sette canzoni, stavolta
ne abbiamo una ventina. In studio cerchiamo di non esagerare, stiamo cercando di non produrre eccessivamente il sound. Se c'è una cosa che funziona, la registriamo e basta. Stiamo cercando di introdurre maggiormente l'elemento della performance. Con Anton Corbijn abbiamo già parlato di alcune idee su dove vogliamo portare il disco dal punto di vista visivo; lui di solito ha un'ampia visione. Le canzoni hanno un'influenza un po' blues. Ovviamente non è un disco blues, ma sicuramente ci sono degli spunti blues. E anche un certo approccio soul, anche se siamo solo all'inizio e quindi non si può dire più di tanto".