
Che qualcosa si fosse intoppato non era un mistero per nessuno. Le prime voci sull'arrivo di Britney Spears all'edizione USA di "X Factor" risalivano infatti all'inizio di marzo. Il superboss Simon Cowell aveva dato indicazioni piuttosto chiare su almeno uno dei candidati chiamati a sostituire i dimissionari Nicole Scherzinger, Paula Abdul e Steve Jones. "Sono affascinato da Britney Spears", aveva detto il manager e produttore britannico. "Il fatto che oggigiorno Britney sia una delle persone di cui più si parla al mondo, non solo come popstar, significa che ha star power. Penso che, se la ragazza è riuscita a partare avanti sia la famiglia sia il suo lavoro, e la cosa dev'essere tosta, una cosa come 'X Factor' per lei sarebbe come bere un bicchier d'acqua". Questo - appunto - all'inizio di marzo. Poi si parlò di un "problema di soldi". Su un piatto della bilancia ci sarebbero stati i 10 milioni di dollari offerti da Cowell; sull'altro Brit, che in un primo momento pareva pronta ad entrare ad "X Factor" per poco più di una pacca sulle spalle, che avrebbe chiesto 20 milioni. A metà aprile si parlò (salomonicamente) di 15 milioni. L'impressione è che
si sia ormai alla stretta finale. Oltre ad essere stata una questione di soldi, c'è stato di mezzo anche un laborioso negoziato, riportano fonti USA, sui dettagli. Britney insomma avrebbe posto delle condizioni, sulle quali si è lavorato sino ad ora per venirle il più possibile incontro. L'artista avrebbe alla fine firmato per 15 milioni di dollari.