Neri per Caso, cambio di produttore e nuovo disco

Un nuovo disco, un nuovo autore-produttore (Claudio Guidetti) e finalmente un tour a gennaio, nei teatri d'Italia, a dimostrare la loro abilità vocale anche al pubblico e non solo nei programmi televisivi o ai giornalisti.
"Con questo nuovo disco abbiamo abbastanza materiale per tenere dei concerti: è il nostro terzo CD, anzi, il quarto se teniamo conto del mini-cd natalizio. Ma difficilmente a Pasqua eseguiremo qualcuno di quei pezzi", sorridono i sei vocalisti salernitani. "Il disco si chiama ‘Neri per caso’ perché è il primo disco nostro al 100 %. Con Claudio Mattone, il nostro produttore e scopritore siamo in ottimi rapporti, ma tutti i figli prima o poi escono di casa salutando il papà e prendendo la loro strada", sottolineano i sei. Nel disco ci sono 12 brani, tra i quali "Quello che vuoi", della quale si può quasi dire che "pompa" ("abbiamo lavorato sulla ritmica, con la voce e con qualche campionamento", spiega Mario), "Centro di gravità permanente" (di Franco Battiato), "Jammin’" (di Bob Marley) e "Cant'appress'a nuje" (di Edoardo Bennato). E c’è perfino una divertente traccia interattiva, grazie alla quale i vostri computer permetteranno di vedere foto e brevi filmati personalizzati. Musicalmente, si tratta dei soliti, gradevoli Neri per caso, con i loro freschi impasti vocali cui si aggiunge ogni tanto un pianoforte e perfino qualche traccia ritmica elettronica. Ci si modernizza?.
"Perchè no? Ci piacciono i Prodigy e anche i Chemical Brothers. Anche se ci sarà sempre qualche revival alla Lenny Kravitz, sono loro il futuro della musica: anzi, anche noi ci compreremo un paio di piatti e faremo i DJ", dice Diego. Ciro, ritenuto la "mente" musicale dei sei, non commenta. Vi danno per certi tra i partecipanti a Sanremo... "Non abbiamo ancora detto né sì né no. Possiamo dire solo "ni". Ci piacerebbe, perché oltre che una grande vetrina è soprattutto un divertimento", dice Massimo.
Ma l'atmosfera positiva e beata delle vostre canzoni è dovuta al genere "a cappella" o al vostro modo di essere?
"Un po' a tutti e due, ma forse è vero che il nostro modo di essere e di interpretare la musica è all'insegna della positività. Appena attacchiamo a cantare godiamo, e per noi la musica vuol dire questo", risponde Massimo.