Jackie, Tito e Marlon Jackson hanno autografato mille giubbotti, trascorrendo all'opera parecchie ore del loro tempo, e alla fine non sono stati pagati. Questo è quanto asseriscono tre dei fratelli di Michael Jackson nella denuncia che hanno depositato contro Steve Bohbot della Connected International Sales. I fratelli, che si sono rivolti alla Superior Court di Los Angeles, lo stesso tribunale che ha recentemente condannato il medico Conrad Murray per la morte del Re del Pop, affermano d'essere stati convinti a firmare i capi di vestiario per il compenso di 100.000 dollari. Condotti al Bar Marmont a West Hollywood, hanno passato pareccho tempo ad autografare. Con loro c'era anche Prince, il primogenito di Michael, il quale però si è astenuto dal lavoro; Prince tuttavia ha posato le foto pubblicitarie e per questo sarebbe stato pagato. I tre, dopo aver atteso inutilmente il pagamento per un paio di settimane, si sono così rivolti al tribunale per avere i loro 100.000 dollari specificando che Steve Bohbot ha anche dato loro un assegno per le spese di viaggio che si è rivelato non incassabile.
I giubbotti sono repliche di quelli che Michael indossò per i video di "Beat it" (versione rossa) e "Thriller" (versione rossonera). I capi, prodotti in cinquecento esemplari l'uno, sono ora regolarmente in vendita a 2350 dollari l'uno. Sigmund Esco "Jackie" Jackson ha 60 anni, Toriano Adaryll "Tito" Jackson 58 e Marlon David Jackson 54.