Il giudice Michael Pastor del tribunale di Los Angeles ha imposto la sospensione del processo per la morte di Michael Jackson fino al prossimo mercoledì. Mentre il delicato dibattito si sta spostando ora su altre possibili sostanze, e non più il solo Propofol, che potrebbero aver causato la prematura scomparsa del Re del Pop, Pastor ha concesso l'alt in modo che la difesa del solo imputato, Conrad Murray, possa ottenere altri dettagli sulle conclusioni del coroner. I test condotti dal medico legale si erano appuntati anche sui livelli di Lorazepam riscontrati nel cadavere. Pastor ha aggiunto che la sospensione si deve anche alla scomparsa di un familiare di uno dei testimoni. Prima dello stop, il cardiologo Alon Steinberg aveva attaccato Murray affermando che sarebbe stato possibile salvare Jackson se il medico avesse semplicemente telefonato al numero di emergenza 911 invece di perdere tempo. Tutto ciò mentre la difesa di Murray sta abbandonando quasi completamente la teoria secondo la quale, come da essa precedentemente propugnato, Jackson si sarebbe autosomministrato una dose fatale di Propofol mentre l'imputato si era brevemente assentato. L'inaspettata mossa è stata annunciata da Michael Flanagan, uno dei membri del team legale di Murray. L'attenzione ora dunque si starebbe spostando verso il Lorazepam, forte sedativo della categoria delle benzodiazepine. Il medico precedentemente aveva ammesso d'aver somministrato all'artista 25 milligrammi di Propofol, che Michael chiamava "il latte", alle 10.40 del giorno in cui morì.