Nel grande tempio delle orchestre jazz e sinfoniche di New York, la famosa Carnegie Hall, si è tenuto venerdì 19 gennaio a partire dalle 8 di sera e fino alle 23, il concerto benefico “An evening with Wyclef”. La serata ha fatto il tutto esaurito anche grazie alla partecipazione di numerose stelle della musica. Una Whitney Houston un po’ giù di voce ma davvero grintosa ha cantato con le sue ultime scoperte, le Sunday (che sono anche sue parenti) un intenso brano gospel per poi duettare con Wyclef in “My love is your love”.
Wyclef, non solo ha aperto la serata con un medley di classici tra cui “Take the A train”, ma si è improvvisato (tra un cambio palco e l’altro), intrattenitore del pubblico della Carnegie Hall, lanciandosi in battute di ogni genere e raccogliendo la simpatia di tutti. Wyclef Jean è stato praticamente presente in quasi tutte le performance della serata come nel duetto con Mary J.Blige per “911”, con i Third World per “Now that we found love”, con Stevie Wonder per “Gone til november”, con Stephen Marley in “No Woman no cry”, con i Product G&B in “Maria Maria” (ma senza Santana), con Charlotte Church in “Summertime”, con Macy Gray in “Wish you were here”, con Marc Anthony in “Guantanamera” e insieme a Eric Clapton con il debutto della nuova canzone, il cui titolo provvisorio è “Romance”. La serata, i cui proventi sono stati devoluti alla Wyclef Foundation, ha avuto sul palco anche le Destiny’s Child , le uniche a cantare su base e quasi in totale playback e per nulla calate nello spirito della serata, ma che tuttavia hanno fatto ballare il pubblico con la loro “Independent woman”.
Tra gli altri momenti particolari della serata sono da segnalare l’esibizione della violinista Miri Ben-Ari che ha interpretato un medley di successi hip hop (tra cui “One more chance” di Notorious B.I.G.) accompagnata da un dj e dai breakers Rock Steady Crew; una compagnia di balli africani che si esibiva in platea; le esibizioni di Melky Sedeck (fratello e sorella di Wyclef) e dei City High; e la capigliatura bionda di Macy Gray che nessuno aveva riconosciuto fino a quando non ha cantato.
Motivo di grande emozione e di un paio di monologhi da parte di Wyclef, la presenza di suo padre, il quale non aveva mai visto suonare dal vivo suo figlio.
Wyclef, non solo ha aperto la serata con un medley di classici tra cui “Take the A train”, ma si è improvvisato (tra un cambio palco e l’altro), intrattenitore del pubblico della Carnegie Hall, lanciandosi in battute di ogni genere e raccogliendo la simpatia di tutti. Wyclef Jean è stato praticamente presente in quasi tutte le performance della serata come nel duetto con Mary J.Blige per “911”, con i Third World per “Now that we found love”, con Stevie Wonder per “Gone til november”, con Stephen Marley in “No Woman no cry”, con i Product G&B in “Maria Maria” (ma senza Santana), con Charlotte Church in “Summertime”, con Macy Gray in “Wish you were here”, con Marc Anthony in “Guantanamera” e insieme a Eric Clapton con il debutto della nuova canzone, il cui titolo provvisorio è “Romance”. La serata, i cui proventi sono stati devoluti alla Wyclef Foundation, ha avuto sul palco anche le Destiny’s Child , le uniche a cantare su base e quasi in totale playback e per nulla calate nello spirito della serata, ma che tuttavia hanno fatto ballare il pubblico con la loro “Independent woman”.
Come già ai MTV European Music Awards, di cui fu il presentatore, Wyclef ha cambiato abito ogni volta che gli era possibile, sfoggiando ora un frack, ora una tuta da lavoro, ora un completo di pelle e camicie colorate.
Tra gli altri momenti particolari della serata sono da segnalare l’esibizione della violinista Miri Ben-Ari che ha interpretato un medley di successi hip hop (tra cui “One more chance” di Notorious B.I.G.) accompagnata da un dj e dai breakers Rock Steady Crew; una compagnia di balli africani che si esibiva in platea; le esibizioni di Melky Sedeck (fratello e sorella di Wyclef) e dei City High; e la capigliatura bionda di Macy Gray che nessuno aveva riconosciuto fino a quando non ha cantato.
Motivo di grande emozione e di un paio di monologhi da parte di Wyclef, la presenza di suo padre, il quale non aveva mai visto suonare dal vivo suo figlio.