Will Smith citato in giudizio dal suo ex produttore
Will Smith - rapper di successo, "Principe di Bel Air" in TV e attuale campione di incassi al cinema negli Stati Uniti con "Men in black", a fianco di Tommy Lee Jones - l’ha detta grossa: è questo, almeno, il parere di Dana Goodman, suo primo produttore discografico nella natia Filadelfia.
Smith, riferendosi a Goodman senza mai farne il nome, ha raccontato a "US magazine" che all’inizio della sua carriera fu costretto, insieme al suo partner DJ Jazzy Jeff, a firmare un contratto-capestro quando un tale produttore, con un messaggio non troppo velato durante una discussione che avveniva nella sua auto, appoggiò con noncuranza una pistola di grosso calibro sul cruscotto; lo stesso produttore, che ebbe anche la trascuratezza di cedere il suddetto contratto appena prima del successo dei due rapper, avrebbe esploso contro di loro anche qualche colpo "di avvertimento". E Goodman, mai menzionato espressamente, si è riconosciuto inequivocabilmente nel personaggio dell’intervista, ravvisandovi gli estremi per fare causa a Smith per "danni irreversibili" arrecati alla propria carriera artistica.