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Accompagnato dal trio Giampaolo Ascolese (batteria), Dario Lapenna (chitarra) ed Elio Tatti (contrabbasso), Arigliano ha rivisitato a modo suo standard della canzone italiana, con diverse incursioni in territori anglosassoni. Da “Marilù” a “I sing ammore” e “Maramao”, passando per “The lady is a tramp”, per intenderci. Alternando l’originario intercalare del sud (è nato in provincia di Lecce) ad espressioni milanesi (si è trasferito al nord giovanissimo per iniziare la carriera musicale) ed anglossassoni (“go man!”, ripete continuamente per incitare i suoi musicisti), Arigliano ha ospitato sul palco una vera e propria all-star del jazz italiano, da Enrico Rava a Franco Cerri, Gianni Basso, Bruno De Filippi, Massimo Moriconi e Renato Sellani. Ovvero la dimostrazione come ci si può divertire suonando, molto di più di tanti giovani e rampanti colleghi.
                    
                    
                                            Accompagnato dal trio Giampaolo Ascolese (batteria), Dario Lapenna (chitarra) ed Elio Tatti (contrabbasso), Arigliano ha rivisitato a modo suo standard della canzone italiana, con diverse incursioni in territori anglosassoni. Da “Marilù” a “I sing ammore” e “Maramao”, passando per “The lady is a tramp”, per intenderci. Alternando l’originario intercalare del sud (è nato in provincia di Lecce) ad espressioni milanesi (si è trasferito al nord giovanissimo per iniziare la carriera musicale) ed anglossassoni (“go man!”, ripete continuamente per incitare i suoi musicisti), Arigliano ha ospitato sul palco una vera e propria all-star del jazz italiano, da Enrico Rava a Franco Cerri, Gianni Basso, Bruno De Filippi, Massimo Moriconi e Renato Sellani. Ovvero la dimostrazione come ci si può divertire suonando, molto di più di tanti giovani e rampanti colleghi.
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