
Metti un concerto allo stadio di San Paolo, Brasile, che chiude l'escursione sudamericana degli U2, per l'occasione accompagnati da spalle "di lusso" come i Muse. Metti un aftershow in un locale con una coverband ad allietare il pubblico. E metti Bono, Matt Bellamy e compagni che, non paghi di essersi esibiti per più di tre ore davanti a decine di migliaia di fan adoranti, non riescono a resistere al richiamo del palco catapultandosi sulla pedana del minoscolo club per offrire ai presenti uno graditissimo fuori programma. E' esattamente quello che è successo, qualche giorno fa, nella metropoli brasiliana, quando - terminato lo spettacolo che ha visto protagonisti i due gruppi nella locale arena - il Club Secreto è stato invaso dalle due band e dai rispettivi staff, ansiosi di chiudere in bellezza l'escursione brasiliana. Bono, vista la presenza del gruppo sul piccolo palco allestito vicino al bar, non ci ha pensato due volte, nel sentire l'attacco del classico dei Talking Heads "Psyco killer", a fiondarsi sul palco per fornire una personale rilettura del classico di David Byrne, accompagnato dai batteristi, il "suo" Larry Mullen e Dom Howard in "prestito" dai Muse:
Non che il timido The Edge si sia fatto pregare, piazzandosi davanti al microfono per le interpretazioni di "Miss you" e "Let's dance", riuscendo persino a convincere Larry Mullen, di solito abituato alle retrovia, a diventare frontman per una notte prestando la propria voce ad una versione inedita di "The wild rover". Dispersi, al contrario dei colleghi, gli altri due Muse, oltre che ad Adam Clayton, che - un tempo - del quartetto dublinese era senza dubbio il più festaiolo...