Il padre è una superstar, il fratello Enrique è avviato sulla stessa strada. Dunque, un cognome - e, nel suo caso, anche un nome - "pesante" per Julio Iglesias Jr.. Venticinque anni, cresciuto a Los Angeles e pupillo di babbo Julio (a differenza di Enrique), dopo gli studi e una fortunata carriera di modello, durante la quale ha prestato il volto al marchio "Gap", sta per pubblicare il suo primo album, "Under my eyes". Il singolo "One more chance", diffuso dai network radiofonici in questi giorni, la dice lunga sul fatto che il nome è quello del padre, ma lo stile musicale e la voce non ricordano affatto i gorgheggi del leggendario interprete di "Sono un pirata sono un signore". «Scrivo musica da quando avevo sei anni, e in tutti questi anni ho cercato di sviluppare un mio stile; credo che sia per questo motivo che la Sony ha voluto pubblicare il mio disco. Ho cercato di mettere tutti gli stili che mi piacciono negli otto pezzi che ho scritto, e nell'intero album. Ma se dovessi definire la mia musica, direi che è un misto di pop e rhythm'n'blues. Canto in inglese, perché penso in inglese e sogno in inglese», spiega. Poco "sabor latino", dunque, nonostante la presenza della chitarra di Otmar Liebert in un brano. «Anche se amo la Spagna e il Real Madrid, sono cresciuto in America. Competizione con mio padre e mio fratello? Certo: voglio bene a tutti e due, ma io sono il tipo che se fa qualcosa, deve vincere. Non giocate a tennis contro di me», avverte, torrenziale, il simpatico Julio Jr.
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