Maurizio Porro sul “Corriere della Sera” dedica un articolo alla musica protagonista del Festiva di Venezia, che si apre domani. Molti infatti i film musicali, da “Vengo” di Tony Gatlif, “musical tzigano dal trascinante effetto balcanico appassionante e sessuale”, a “The man who cried” di Sally Potter, con Johnny Depp nella parte di un altro gitano e la Taraf de Haidoukus, band rumena dal sound alla Bregovic-Kusturica. Ma si parlerà molto anche di colonne sonore, come “la minacciosa partitura quasi non stop del kolossal bellico marino ‘U 571’” (che vede protagonista tra gli altri Bon Jovi) o “la versione sicilian-scespiriana di Romea e Giulietto in ‘Sud Side Stori’, trionfo visivo del modernariato kitch e folk”, ad opera di Roberta Torre, quella di “Tano da morire”, che questa volta punta su Mario Merola e Little Tony (e alla pellicola è dedicato un articolo a parte, firmato da Giuseppina Manin). Ma raccontare con la musica “è un'esigenza sentita anche altrove: ‘Platform’ del cinese Jia Zhang Ke è la storia di una band, su un contesto diverso dai soliti”. Il clou dei film musicali a Venezia è però rappresentato dal documentario di Barbara Kopple, “My generation”, “esempio di ‘Cinema del presente’”, storia di Woodstock, quella del 1969, ma anche quella del '94 e del '99.
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