I promoter hanno annunciato che le ultime 14 date del "Return to love tour" del trio sono state cancellate. Fin dal debutto la tournée è sembrata partire col piede sbagliato, a causa dei prezzi elevatissimi (da 85.000 a 500.000 lire) e della scelta di Diana Ross di presentarsi con una formazione di fatto inedita, in contraddizione con l’idea della "reunion". Ma dopo dodici concerti, e "flop" come quello di Columbus, Ohio (3.000 paganti in un’arena da 15.000), la SFX, compagnia che domina l’industria dei concerti in America, ha deciso di evitare altre perdite. "Sono molto contrariata dalla decisione", ha fatto sapere la diva: "Amo la musica e il mio pubblico, e canterei allo stesso modo per 10 o per 10.000 spettatori. Cercherò subito un modo per riabbracciarli: sono certa che gli show cancellati sarebbero stati accolti con entusiasmo, come è successo nelle città da noi visitate finora". Pochi giorni fa, Diana aveva affermato che la decisione di mettere in piedi un tour dedicato alle canzoni delle Supremes le era stata chiesta proprio dai fans; secondo la dichiarazione riportata anche da Rockol, Mary Wilson e Cindy Birdsong, le due componenti "storiche" delle Supremes (mancando la defunta Florence Ballard) non avevano voluto unirsi a lei per basse pretese economiche, e la star aveva dovuto cantare per la prima volta con Scherrie Payne e Lynda Laurence, entrate nel gruppo della Motown dopo il suo addio.
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