Quincy Jones direttore d’orchestra per Phil Collins
Su “Repubblica”, Paola Genone intervista Quincy Jones che a Parigi, in un grande concerto al Théatre des Champs Elysées, ha diretto l' Orchestre National de France, il Caratini Jazz Ensemble e due suoi cari amici, Phil Collins e Henri Salvador.
Il tutto per rendere omaggio alla vivacità culturale e allo spirito di accoglienza di Parigi. Il concerto è stato strutturato in due parti, come spiega lo stesso Jones: “La prima parte era un omaggio al mio idolo Duke Ellington, al quale ha contribuito anche Phil Collins che ha cantato uno dei suoi standard nel mio ultimo album. La seconda parte era dedicata alle composizioni della nostra grande famiglia musicale: abbiamo suonato dei brani della mia collaborazione con Henri Salvador, abbiamo ascoltato grandi musicisti come Toots Thielemans, che ha suonato l'armonica, e i cantanti Sediah Garrett e Milt Grayson". E del suo primo incontro con la capitale francese, nel 1957, Jones ricorda: "Parigi per me significava lavorare alla Barclay Records, avere la possibilità di comporre per strumenti ad arco, cosa che in America non era permesso ad un nero, gli archi erano considerati troppo sofisticati. Per cinque anni sono passato da una sessione musicale all'altra, al fianco di Stéphane Grappelli, Don Byas, Lucky Thompson e ho potuto imparare i segreti della musica grazie ai corsi di Nadia Boulanger, una donna meravigliosa". E sulle sue collaborazioni che hanno spaziato nel tempo da Billie Holiday a Michael Jackson, da Leonard Bernstein a Whitney Houston, Jones ribatte: “È ciò che mi si rimprovera e ciò che si ama in me. Ma credete veramente che Mozart non fosse commerciale, a suo modo? Ogni musicista che affermi di non scrivere la propria musica perché piaccia alla gente è un bugiardo. La musica di Bach e Beethoven era commerciale: le loro composizioni erano spesso su ordinazione. Amavo Bernstein perché non aveva questi pregiudizi, non era indottrinato da Brahms. Mi diceva sempre: ‘Quincy, esistono solo 12 note, devi capire ciò che i compositori ne fanno, da Palestrina a Charlie Parker’. Non ho ancora scoperto la tredicesima".