
"Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt'altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda `Io tu e le rose´ in finale e ad una commissione che seleziona `La rivoluzione´. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi".
27 gennaio 1967: Luigi Tenco viene trovato senza vita nella sua camera dell'Hotel Savoy di Sanremo, esattamente 44 anni fa. Accanto al corpo viene rinvenuto un biglietto con queste parole, da subito considerate la prova del suicidio dell'artista. Era appena stato eliminato dal Festival di Sanremo, dove aveva portato la canzone "Ciao amore ciao". In questi anni il caso è stato più volte discusso e messo in dubbio. Diverse persone hanno avanzato l'ipotesi dell'omicidio, ma al di là di tutte le polemiche e i misteri che sono rimasti ancora oggi attorno a Tenco, di lui ci sono rimaste soprattutto le sue canzoni, molte delle quali uscite postume, che hanno fatto la storia della musica italiana e influenzato moltissimi altri artisti. Lo ricordiamo così, con questo video d'annata di "Vedrai vedrai" tratto da una sua esibizione in Rai.
Sono molti gli autori che hanno omaggiato Luigi Tenco dopo la sua morte: da Fabrizio De André , che gli ha dedicato "Preghiera in gennaio", fino a Donatella Rettore , che a 10 anni dalla scomparsa ha scritto in suo onore "E' morto un artista". Ma non sono stati i soli: ecco un omaggio più recente, quello di Vinicio Capossela al Premio Tenco del 1994. Il cantautore irpino ha proposto una versione di "Se potessi amore mio", accompagnato dal suo pianoforte.