
A quattro anni da “Danger”, un disco che non le ha portato molta fortuna, Françoise Hardy torna con un nuovo album, “Clair-obscur”, che raccoglie tredici canzoni, tra brani nuovi e rivisitazioni. Laura Putti intervista sulla “Repubblica” quella che fu negli anni Sessanta la voce e il volto dello yè-yè e che oggi, a cinquantacinque anni – di cui trenta passati al fianco del bel tenebroso Jacques Dutronc, che canta con lei nel brano “Puisque vous partez en voyage” – è rimasta molto simile alla ragazzina timida degli esordi. In questo nuovo album, la Hardy duetta anche con Iggy Pop, nel classico “I’ll be seeing you”. Di lui la cantante racconta: “Mi è sembrato entusiasta. Mi ha solo chiesto di non fare per “I’ll be seeing you” un arrangiamento troppo 'jazzy'. Aveva problemi di voce. Se li aveva lui figuriamoci io”. Tra le altre canzoni incluse nell’album anche un testo della Hardy sulla musica di “Tears” di Django Reinhardt, eseguita con suo figlio Thomas Dutronc e con Babik Reinhardt, figlio di Django, alla chitarra. Riprese anche “Theme from a movie that never happened” di Eric Clapton che diventa “Contre vents et marées” e “So sad” degli Everly Brothers. Ma perché la scelta di queste riprese? “Per molti motivi. Il primo è forse la delusione per il poco successo del precedente, un lavoro molto particolare (…) E poi volevo rendere omaggio a persone come Django (…) E ancora: la mia priorità è la melodia (…) E tra P.J. Harvey e Julio Iglesias non faccio differenza. E in un momento in cui tutto è stato già composto non resta che rivolgersi a un magnifico patrimonio artistico nel quale giacciono canzoni dimenticate e quelle che ingiustamente non hanno avuto successo”.
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