
"La Repubblica" dedica un’intera pagina alla coppia Burt Bacharach-Elvis Costello. Gino Castaldo inneggia all’incontro tra «un ex punk, seppure largamente raffinato alla scuola contemporanea, e il re della canzone pop più bianca e mansueta». Laura Putti descrive il concerto della Royal Festival Hall di qualche sera fa (vedi sezione Artisti) e soprattutto intervista entrambi, facendo presente a Elvis Costello che «Vent’anni fa aveva dichiarato che il suono di un’orchestra d’archi gli faceva venire il voltastomaco». «Erano gli anni del punk», risponde Costello «e ognuno di noi esprimeva a suo modo quello che sentiva. Non dimentichiamo però che nel ’78, in piena era punk, avevo cantato "Just don’t know what to do with myself" ed ero stato molto criticato. Per fortuna le idee cambiano, anche se mi sembra ancora così strano che in questo disco non ci sia niente che suoni come un gatto strozzato».
Domanda a Bacharach: «Che effetto le fa che oggi i giovani musicisti rock cantino le sue canzoni, che Noel Gallagher degli Oasis salga sul palco per duettare con lei?» «Apprezzo il lavoro degli Oasis, ma quello che più mi piace è il fatto di piacere a loro, che sul loro primo disco ci sia la mia fotografia. Mi piace essere apprezzato».
Domanda a Bacharach: «Che effetto le fa che oggi i giovani musicisti rock cantino le sue canzoni, che Noel Gallagher degli Oasis salga sul palco per duettare con lei?» «Apprezzo il lavoro degli Oasis, ma quello che più mi piace è il fatto di piacere a loro, che sul loro primo disco ci sia la mia fotografia. Mi piace essere apprezzato».
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