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Gigi D’Alessio e le baby-gang

Gigi D’Alessio e le baby-gang
Smascherato dai quotidiani un altro ispiratore di baby-gang. Dopo che "La Repubblica" e il "Corriere della Sera" avevano svelato che gli idoli dei vari zarri, sancarlini, chiattilli, mau mau, tamarri, pariolini, coatti, fighetti, tamarri, puffi, pottini, grezzi, maragli, borazzi, picciotti, carusazzi, cabinotti e zamarri (termini scovati da "La Repubblica") sono Public Enemy, Wu-Tang Clan, Cypress Hill, Fatboy Slim, Chemical Brothers, Marilyn Manson, Alex Britti, Ligabue, Skunk Anansie e Max Gazzé, il quotidiano milanese segnala che una mamma delle ragazze della baby gang di Milano ha svelato che la figlia è una fan di Gigi D’Alessio (che mai onestamente avremmo pensato di accomunare ai Public Enemy). Il cantante partenopeo, intervistato, dapprima scherza: «Dev’essere una che s’intende di musica. La vita, però, è un’altra cosa. (...) Sono convinto che viviamo tutti all’ombra di un grande crimine: abbiamo ucciso le emozioni dei nostri figli. Hanno tutto, nulla più li sorprende. Ma non si può vivere senza emozioni. E allora ecco la droga, le gang... Mi ci metto anch’io: ho due figli, il primo a soli 12 anni ha già cambiato 4 motorini. E per legge, su quei motorini neppure ci potrebbe salire. So di sbagliare, ma non riesco a dirgli di no, perché i suoi amici ce l’hanno, come hanno il telefonino. Dovremmo insegnare ai ragazzi, invece, che la vita vera è altrove: negli ospedali dove la gente soffre, nei campi dove c’è chi si spezza la schiena...».
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