Su "Il Giorno" Ivo Franchi parla di "Crossroads", «iniziativa dedicata alla musica di qualità. Jazz in primo piano, ma non solo. Anche world music che arriva da ogni angolo del pianeta e con nomi di sicuro richiamo: da Noa a Cesaria Evora fino alla nostra Teresa De Sio. Insomma, un viaggio nel mondo dei suoni. (...) Un'iniziativa, è stato detto, che non ha precedenti in Italia. I numeri: in tutto una cinquantina di concerti e performance che si terranno in quattro città dell'Emilia Romagna, Bologna, Reggio Emilia, Ravenna e Modena. Periodo: tra febbraio e maggio del prossimo anno. (...) Ma veniamo al cartellone. Nel capoluogo emiliano spicca la presenza di Max Roach, uno dei grandi vecchi del jazz, batterista, compositore e animatore della scena modernista. Il 9 febbraio toccherà a lui aprire la serata al Teatro delle Celebrazioni, seguito da uno scintillante tris di pianisti europei - l'inglese Gordon Beck, il nostro Enrico Pierannunzi e il francese Martial Solal. In più Bologna accoglierà quattro artisti «in residence» - il sassofonista e clarinettista Louis Sclavis, il pianista Misha Mengelberg e i percussionisti Pierre Favre e Bob Moses - che si esibiranno tra l'8 febbraio e il 22 maggio in contesti e organici differenti. Se a Modena gli appuntamenti clou sono quelli con la voce di Noa (11 aprile) e con la chitarra fusion di Pat Metheny (20 aprile), a Reggio Emilia è atteso un trio d'eccezione: il pianista e padre del free Cecil Taylor, con il sax acidulo di Dewey Redman e la batteria dell'ex coltraniano Elvin Jones. Suoneranno il 21 aprile al Teatro Valli, con replica il 22 all'Alighieri di Ravenna. Una prima europea. Senza per questo dimenticare le travolgenti sonorità balcaniche di Goran Bregovic (21 marzo a Reggio Emilia) e quella etno-jazz del supergruppo formato dal virtuoso di liuto tunisino Anouar Brahem, in compagnia di John Surman (sassofoni) e Dave Holland (contrabbasso), attesi sempre a Reggio il 9 marzo».
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