
Rimane sempre più isolata, l'Arizona, dalla comunità musicale americana e internazionale, dopo che il governatore dello stato Jan Brewer ha emanato una legge per contrastare l'immigrazione clandestina, la SB 1070, che prevede - tra le altre cose - la possibilità di porre in stato di fermo liberi cittadini sulla solo base del proprio profilo etnico-razziale: dopo le adesioni di, tra gli altri, Shakira, Ricky Martin e una pattuaglia di artisti militanti (raggruppati dai Rage Against the Machine sotto la sigla "Sound strike, più o meno "sciopero sonoro"), adesso anche band considerate meno politicizzate hanno deciso di prendere una posizione ed annullare le proprie date nello stato del sud. E' il caso di Hall & Oates, duo soft rock formatosi nel 1969 (ovvero quanto di più lontano dagli "impegnati" Rage Against the Machine), che - attesi il prossimo 2 luglio a Phoenix a "chiudere una partita" degli Arizona Diamondbacks, hanno declinato l'offerta in segno di protesta contro il nuovo provvedimento. Il promoter del concerto, pur non commentando direttamente, ha fatto sapere di "comprendere e rispettare" la posizione della band.