Sul "Corriere della Sera", un articolo presenta il NetAid - in modo un po’ riduttivo, verrebbe da dire, visto che il titolo si limita a dire "Sting e Bowie, show mondiale via Internet" - mettendo in secondo piano il significato dell’evento e le altre star coinvolte. Per fortuna, del NetAid Rockol ha già abbondantemente parlato: il quotidiano milanese tuttavia aggiunge l’interessante rivelazione di Zucchero sulla sua adesione al superconcerto del 9 ottobre. «Sono stato invitato con una telefonata da Bono. E ho accettato subito perché Bono è uno di quelli che mi dà la garanzia che questa è una manifestazione fatta con il cuore e non una passerella avveniristica con star che vogliono vendere dischi». Zucchero è l’unico cantante italiano nel cast; sarà al Giants Stadium di New York con Bono, Jimmy Page, Wyclef Jean, Puff Daddy, Mary J. Blige, Busta Rhymes, Cheb Mami, Counting Crows e Black Crowes. Tuttavia, un concerto così legato a Internet non lo vede del tutto entusiasta. «Sono poco incline agli stravolgimenti tecnologici relativi alla musica. Mi sentirei poco a mio agio pensando di fare un disco su Internet. Perché sono ancora uno di quelli che paradossalmente ama il vinile. Però mi sento felice di essere parte di questo evento: nessun appuntamento benefico cui ho partecipato mi ha mai deluso». L’articolo cita poi l’esperienza accumulata da Zucchero in diversi concerti con scopi umanitari, includendo nell’elenco il "Live Aid". Da spettatore, forse.
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