Era dal 1995 che Alice non incideva dischi. Ora pubblica "Exit". «Come dice la parola stessa, un'uscita», dice la cantante romagnola. Per andare dove? «Per uscire da uno stanza chiusa e andare incontro a esperienze, divertimento e leggerezza, rispetto a una realtà sempre più difficile. E' anche il titolo di un brano, che incarna questo spirito».
Un album con molta ricerca e collaborazioni, come sempre è stato nella carriera di Carla Bissi detta Alice: Skye dei Morcheeba, nel singolo («Ha una voce molto bella e calda, vellutata, che a nostro avviso era giusta per "Open your eyes». Le ho fatto sentire il pezzo ed è venuta qui a cantarlo»); Peter Hammill («Un genio. Avevamo già lavorato insieme nell'89. Mi ha scritto un testo bellissimo»), Morgan Castoldi («Come Battiato? No, "l'ho visto prima io": avevamo già tentato di collaborare nel '96»), e persino Charles Baudelaire, che ha ispirato il testo di "L'étranger". «Lo scambio di culture arricchisce. Ora è di moda. Io lo faccio da dodici anni per crescere da un punto di vista musicale; oggi il mondo è povero di idee e creatività, la musica è diventata più tecnologia che ispirazione, più arrangiamento che composizione».
Qualche sera fa, la trasmissione "Meteore" ti ha annoverato tra i "missing" dello spettacolo italiano.
«Me lo hanno detto, e come posso commentare? Forse per un certo tipo di pubblico che mi ha visto a Sanremo è anche vero: sono sparita dai canali tradizionali. Per loro non esisto da almeno dieci anni. Forse si aspettavano che continuassi a frequentare Sanremo come alcuni miei colleghi, ma nonostante la mia vittoria del 1981 con "Per Elisa" sia stata un avvenimento importante della mia storia personale, non ci tornerei. Anche allora, quella di partecipare non fu una mia scelta. Però è stato un avvenimento che ancor oggi viene ricordato... Chi c'era quell'anno? Loretta Goggi seconda e Dario Baldan Bembo. E gli altri purtroppo non me li ricordo».
Un album con molta ricerca e collaborazioni, come sempre è stato nella carriera di Carla Bissi detta Alice: Skye dei Morcheeba, nel singolo («Ha una voce molto bella e calda, vellutata, che a nostro avviso era giusta per "Open your eyes». Le ho fatto sentire il pezzo ed è venuta qui a cantarlo»); Peter Hammill («Un genio. Avevamo già lavorato insieme nell'89. Mi ha scritto un testo bellissimo»), Morgan Castoldi («Come Battiato? No, "l'ho visto prima io": avevamo già tentato di collaborare nel '96»), e persino Charles Baudelaire, che ha ispirato il testo di "L'étranger". «Lo scambio di culture arricchisce. Ora è di moda. Io lo faccio da dodici anni per crescere da un punto di vista musicale; oggi il mondo è povero di idee e creatività, la musica è diventata più tecnologia che ispirazione, più arrangiamento che composizione».
Qualche sera fa, la trasmissione "Meteore" ti ha annoverato tra i "missing" dello spettacolo italiano.
«Me lo hanno detto, e come posso commentare? Forse per un certo tipo di pubblico che mi ha visto a Sanremo è anche vero: sono sparita dai canali tradizionali. Per loro non esisto da almeno dieci anni. Forse si aspettavano che continuassi a frequentare Sanremo come alcuni miei colleghi, ma nonostante la mia vittoria del 1981 con "Per Elisa" sia stata un avvenimento importante della mia storia personale, non ci tornerei. Anche allora, quella di partecipare non fu una mia scelta. Però è stato un avvenimento che ancor oggi viene ricordato... Chi c'era quell'anno? Loretta Goggi seconda e Dario Baldan Bembo. E gli altri purtroppo non me li ricordo».
Schede:
La fotografia dell'articolo è pubblicata non integralmente. Link all'immagine originale