Su "La Stampa", una pagina dedicata a Elton John e alla sua "Aida". Marinella Venegoni spiega il progetto e «le sue brave traversie, visto che la prima messa in scena ad Atlanta è stata un fiasco tanto imbarazzante da costringere a rivedere tutta la struttura dello spettacolo», e descrive il disco in uscita il 22 marzo, "Elton John and Tim Rice's Aida" che raduna alcune delle più grandi popstar da sole o in duetto con l'autore di "Candle in the Wind" (di alcuni di loro il giornale presenta tra l’altro brevissimi ritratti dello stesso Elton - "Sting è il mio migliore amico", James Taylor "E’ il mio cantante preferito"). «Un cast del genere comporterebbe costi impossibili in un musical, che infatti gira con interpreti non celeberrimi. Il disco, invece, sarà lanciato con una campagna pubblicitaria da far invidia alla Coca-Cola; tutti i negozi Disney saranno invasi sia dal cd che dal merchandising (immaginiamo bambolette Amneris, gioielli Radames e tutte le altre diavolerie etniche che segnano il nostro tempo del consumo selvaggio); Elton John parteciperà a tutti i principali tv-show negli Usa e ha già registrato interviste promozionali per il resto del mondo.
(...) Se nostro padre Giuseppe Verdi si vede tagliato fuori da una delle sue opere più gloriose, si rigirerà nella tomba Ghislanzoni, reclamando almeno un monumentino in luogo dei diritti d'autore: perché la storia che si dipana resta tutto sommato la sua, anche se filtrata dal libro "Aida" scritto dalla soprano americana Leontyne Price, di cui la Disney ha acquistato i diritti; ovviamente il tutto è condito da trovate che possano titillare le masse. (...) Vista la complessità, è stato inserito nel progetto come produttore esecutivo Phil Ramone, con varie credenziali fra le quali il "Pavarotti & Friends": ancora una volta, l'ombra del nostro tenorone adottato dal pop aleggia su quest'ultima ambizione yankee, di prendere definitivo possesso anche della tradizione del melodramma».
(...) Se nostro padre Giuseppe Verdi si vede tagliato fuori da una delle sue opere più gloriose, si rigirerà nella tomba Ghislanzoni, reclamando almeno un monumentino in luogo dei diritti d'autore: perché la storia che si dipana resta tutto sommato la sua, anche se filtrata dal libro "Aida" scritto dalla soprano americana Leontyne Price, di cui la Disney ha acquistato i diritti; ovviamente il tutto è condito da trovate che possano titillare le masse. (...) Vista la complessità, è stato inserito nel progetto come produttore esecutivo Phil Ramone, con varie credenziali fra le quali il "Pavarotti & Friends": ancora una volta, l'ombra del nostro tenorone adottato dal pop aleggia su quest'ultima ambizione yankee, di prendere definitivo possesso anche della tradizione del melodramma».
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