Billy Bragg: 'Niente tasse finché il governo non fermerà i bonus dei banchieri'
Il cantautore britannico Billy Bragg ha minacciato una protesta fiscale per convincere il governo britannico a mettere un freno ai bonus erogati annualmente ai dirigenti degli istituti di credito. Come molti ricorderanno, lo stato inglese (come quello americano) per evitare il fallimento di numerose banche durante il periodo più nero della recente crisi finanziaria mondiale è intervenuto finanziariamente con una robusta immissione di denaro pubblico nelle casse degli istituti di credito come la Bank of Scotland, tra le prime a manifestare il rischio crack nel corso dello scorso anno. Nonostante gli enormi buchi di bilancio (causati per la maggior parte da titoli "tossici" e mutui subprime) siano stati appianati coi soldi dei contribuenti, i vertici delle banche britanniche hanno continuato imperterriti a versare generosissimi bonus ai propri manager: nello specifico, proprio la Bank of Scotland a fine 2009 ha concesso ai propri dirigenti bonus per oltre un miliardo e mezzo di sterline, nonostante - in fase di trattativa col governo per il "salvataggio" - avesse promesso di tagliare i benefit ai propri dipendenti. "Il governo sta sbagliando", ha fatto sapere l'artista: "Ho giò scritto al ministro delle finanze Alistair Darling per informarlo che non sono più disposto a pagare di tasca mia i bonus dei manager della Bank of Scotland. Finché non stabilirà, per legge, che i bonus non possano superare le 25.000 sterline, io non verserò più le tasse". Il Bragg ha aderito alla campagna avviata su Facebook, la cui pagina è raggiungibile a questo indirizzo.