
Ragazzi, fuori ci sono dei ragazzini che mostrano dei fogli con scritto “Abbassate il prezzo dei cd” e “Viva i cd masterizzati”!
FASO: Sì, perché si tratta di ragazzi giovani con una disponibilità economica limitata. Pertanto le 40.000 lire che servono per comprare un cd, a volte anche 45.000 (come negli autogrill che vogliono guadagnarci ancora di più), costituiscono un prezzo troppo elevato per una tasca ristretta e per un portafoglio contratto.
Insomma, non di quelli a fisarmonica.
FASO: Non a fisarmonica. O al limite a fisarmonica ma come quella di Stanlio e Ollio, che si sciorinava senza produrre moneta di nessuna divisa.
Voi avete comunque fatto il vostro sforzo vendendo il vostro nuovo doppio cd al prezzo di un solo cd.
FASO: Esatto. L’abbiamo fatto per contrastare il crescente fenomeno del ‘tarocchismo’ e per stimolare tutti i giovani, i non più giovani e anche i giovanili (quelli che portano bene i loro anni) ad acquistare un cd che contiene anche un libretto bellissimo e se te lo tarocchi non è la stessa cosa. Sai come sono fatte le major. Ci hanno telefonato per un mese chiedendoci ‘Dài, mettiamolo a 70.000 lire!’ E noi ‘No!’ E loro ‘Mettiamolo a 60.000!’ E noi ‘No!’ Alla fine, ohè, non c’è stato verso! L’abbiamo messo al prezzo di un solo cd e vaffancuore!
Che significato ha per voi questo doppio dopo 15 anni di carriera?
ELIO: E’ il sunto di 15 anni di esibizioni dal vivo. Dato che gli Elio e le Storie Tese in studio sono una cosa e gli Elio e le Storie Tese dal vivo sono un’altra cosa, che piace alla gente e piace anche a noi, dopo tanti anni valeva almeno la pena di fare qualcosa che restasse come testimonianza della nostra attività live. Questo è il significato del disco live.
“Made in Japan”….
ELIO E FASO: Non l’abbiamo fatto apposta. Errore! E’ stato un errore! E’ involontario!
Fatemi finire! “Made in Japan” vuole essere un omaggio da parte degli Elii ai Deep Purple oppure a suo tempo è stato un omaggio da parte dei Deep Purple ad Elio e le Storie Tese?
FASO: No, non arriviamo a questo. Diciamo che gli Elio e le Storie Tese individuano in ‘Made in Japan’ (pronunciato ‘Meid in Giapèn’), che è l’originale dei Deep Purple e ti faccio notare che già è diverso dal nostro che è ‘Made in Japan’ (pronunciato ‘Meid in Giàpan’) un omaggio a quello che sicuramente è stato il disco live per eccellenza. La storia insegna che di tutti i dischi dei Deep Purple fatti in studio il più famoso è l’unico non fatto in studio, cioè ‘Made in Japan’, dal vivo con i due concerti storici a Osaka e a Tokyo. Quindi noi sogniamo che magari una ‘Servi della gleba’, una ‘Cassonetto’, o anche una ‘Supergiovane’, si affermino nel cuore, nelle menti e nelle orecchie dei nostri ascoltatori più nella versione live che in quella in studio, se è questo quello che volevano. Lo volevano? Glielo abbiamo dato. E allora basta!
Elio e le Storie in Vetrina. Galleria Vittorio Emanuele come Amsterdam?
ELIO: Un pochino sì, perché noi abbiamo sempre sostenuto, anche con un certo orgoglio, di essere ‘i prostituti della musica’ e anche ‘i puttani delle musica’. In più aggiungerei che siamo come i venditori di bancarelle, che non riescono più a vendere i loro prodotti perché c’è un concorrente che vende le stesse cose ad un prezzo inferiore, in questo caso i dischi masterizzati, e allora si inventa un trucco per attirare le clienti. E qui, tra l’altro, ne vedo parecchie.
FASO: Vedi che funziona? Passano anche delle giovani donne. Purtroppo però c’è sempre una grossa maggioranza di pelosoni terrificanti che però costituiscono lo zoccolo duro del nostro pubblico, mentre vorremmo avere lo zoccolo duro noi con una serie di ragazze. Questo è solo l’inizio della nostra campagna promozionale perché abbiamo già pensato (e qui ti do un’anteprima) di fare il gioco ‘dei tre cd’ in Stazione Centrale, col tavolino con l’esperto e i compari: c’è un cd di Elio e le Storie Tese dal vivo e un paio di cd dal vivo finti; sai, quelli ritoccati poi in studio. Si punta e chi riesce a indovinare qual è il vero live, cioè il nostro, lo può portare a casa.
La vuoi smettere di salutare le ragazze al di là della vetrina? Questa è un’intervista seria!
FASO: No, è che ci sono delle ragazze che sono delle mie ragazze. Purtroppo non in senso fisico, ma le ragazze del soft ball. Perché noi abbiamo una squadra di baseball, ma anche una di soft ball con esponenti femminili affascinanti. Purtroppo il Comune di Milano ne ha fatta un’altra delle sue. Oltre a far sostanzialmente cagare sempre, adesso di più perché ci hanno pure tolto uno dei piccoli campi che avevamo perché devono sistemare la fognatura. Forse è l’unica volta che non è colpa loro ma diciamo che ce lo tolgono nel bel mezzo della stagione. Non è che facciano i lavori d’inverno, quando il baseball non c’è. No, li fanno quando stiamo giocando.
Mangoni dov’è?
ELIO: A lavorare.
FASO: E’ in un’altra vetrina segreta, in un’altra città d’Italia della quale non vorremmo fare il nome.
Continuerete ad andare in un tour?
FASO: Noi abbiamo un neverending tour che è iniziato nel ’95 e di fatto ha soltanto delle piccole pause. Facciamo dei day off, delle week off e anche dei months off, però siamo sempre in tour.
Come i Nomadi!
FASO: Esatto, come i Nomadi. Loro però, nel nome, ce l’avevano un po’ scritto.
E i Grateful Dead una volta e le ora nuove jam band americane come i Phish.
FASO: Anche i Phish sono sempre in giro?
Praticamente sì, anche se adesso sono in month off.
FASO: Mi hanno detto che i fan dei Phish che seguono la band on the road girano con un sacchettino di cagnotti attaccato fuori dalla macchina per tenerli vivi…
(Diego Ancordi)