Biografia

Gli occhi dello stregone. Questa è la traduzione di Ojos de Brujo, il nome scelto da un collettivo di musicisti di stanza a Barcellona nato nel 1996.
Marina, Ramòn, Xavi, Sergio, Paco, Carlos, Javi sono solo alcuni dei nomi dei componenti del gruppo costituitosi nelle jam session per le strade di una Barcellona multiculturale, in quei quartieri di estrazione sociale medio-bassa, dove fra tanti problemi si cerca di emergere in tanti modi e la musica è indubbiamente uno dei più sani. Qui nasce l’idea di fondere le sonorità tipicamente spagnole e tradizionali del flamenco con un qualcosa di più accessibile come l’hip-hop, multietnico come la world-music e moderno come l’elettronica.
Nel 1999 gli Ojos de Brujo firmano un contratto con la Edel, dando alle stampe il primo disco VENGUE’: la loro musica inizia a diffondersi in tutta Europa, dove partecipano anche a rinomati festival.
Lo “stregone” ha anche una fortissima coscienza sociale: contro le multinazionali, concerti benefici per ONG, diffusione della musica attraverso laboratori gratuiti, libertà di suonare e scrivere cosa, come e quanto vogliono.
Proprio per questo motivo nel 2001 sciolgono il contratto con Edel e decidono di auto produrre i loro lavori, creando il marchio La Fabbrica dei Colori. L’anno successivo viene stampato BARI’, il cui grande successo li porta a organizzare tournée in Sudamerica, Giappone, Europa, Africa: il disco include brani in cui si sente tutta la forza della band come “Naìta” o “Zambra”, perfette miscele degli stili sopra descritti.
Per il terzo album bisogna aspettare il 2006 quando gli Ojos stampano TECHARI’ (libero, in lingua gitana), un album che riscuote buoni giudizi, ma non riesce a bissare i precedenti.
Gli Ojos sembrano chiudersi e invece nel 2009, quasi a sorpresa, ecco AOCANA’, un nuovo lavoro composto da dodici canzoni che ancora una volta rispecchiano i colori, l’allegria, ma anche la coscienza sociale di un gruppo che ha sempre fatto della multiculturalità la sua bandiera. (25 giu 2009)