Biografia

Tra il 1993 e il 1995 gli Echobelly si guadagnano una fetta di notorietà nell'affollato panorama dell'ondata del momento, definita "brit-pop" e guidata da Oasis e Blur. Con tre dischi in poco più di un anno (contando anche l'EP "Bellyache", uscito alla fine del 1993 per l'etichetta Pandemonium, oltre all'album di debutto "Everyone got one" del 1994 e il secondo "On", del 1995, realizzati per la Rhythm King), si piazzano piuttosto bene nelle classifiche europee: singoli come "I can't imagine the world without me", "Great things" e "king of the kerb" attirano l'attenzione di molta gente: Madonna, che li contatta per la sua etichetta, la Maverick, e le majors, che ingaggiano una dura lotta per accaparrarseli, cosa che li terrà fermi per un paio d'anni in attesa di vedere chi l'avrebbe spuntata. Anche dal punto di vista scenico, il gruppo incuriosisce: accanto alla cantante di origine indiana Sonya Aurora Madan ci sono gli svedesi Glenn Johansson e Debbie Smith, che diventa una favorita della stampa alternativa gay, l'inglese Ales Keyser al basso e il giamaicano Andy Henderson alla batteria. La band lavora duramente tra tour e festival, e si guadagna un grande prestigio come "live act". Europa, America e Giappone vengono girati in lungo e in largo, ma nascono anche problemi di convivenza tra Debbie Smith, coautrice dei brani con Sonya e Glenn, e gli altri due leaders della band, che portano alla fuoriuscita della chitarrista. Alla fine del 1997 esce il disco "Lustra" per la Sony, che riesce ad aver ragione della BMG.

(26 gen 1998)