Daily Mail, Lesley-Ann Jones rilancia l'ipotesi sulla morte 'programmata' di David Bowie: 'Fu suicidio assistito'
                                            La veterana del giornalismo britannico Lesley-Ann Jones ha avanzato sulle pagine del Daily Mail l'ipotesi che la scomparsa di David Bowie sia stata programmata dallo stesso artista.
La morte del Duca Bianco, effettivamente, fu circondata da subito da un alone di mistero e da una serie di coincidenze che resero gli ultimi mesi di vita del già Ziggy Stardust una sorta di opera d'arte, con un disco - l'ultimo - "Blackstar", uscito l'8 gennaio 2018, il giorno del suo sessantanovesimo compleanno, appena due giorni prima della sua scomparsa. Che David Robert Jones fosse poi ossessionato dal controllo sulle sue opere, sulla sua carriera e sulla sua vita non è affatto una novità, ma nessuno, fino ad ora, si era spinto a ipotizzare formalmente qualcosa di più che non un curioso disegno del destino.
La Jones, che professionalmente con Bowie ebbe a che fare per molto tempo, concludendo una lunga retrospettiva sulla voce di "Space oddity" (disponibile a questo indirizzo) dove indaga altri particolari sulla sua vita (dove, tra l'altro si ventila l'ipotesi che la celebre pupilla dilatata dell'artista fosse dovuta a una forma di sifilide congenita), ha chiamato in sostegno della sua tesi diversi testimoni. Per esempio, Andy Peeble - DJ della BBC che ebbe l'opportunità di entrare in contatto con il Thin White Duke in diverse occasioni - non crede alle coincidenze: "La verità non la sapremo mai", ha spiegato lui, rimarcando come la nota riservatezza di Bowie abbia contribuito a mantenere i suoi piani nell'ombra, "Per come ha sempre organizzato e deciso tutto nella sua carriera e nella sua vita, vi sembra così strano che abbia deciso anche come morire?".
Anche il manager Simon Napier-Bell, veterano dell'industria musicale britannica, nei giorni immediatamente successivi alla scomparsa di Bowie azzardò l'ipotesi di una morte non naturale: "Sapeva da 18 mesi che stava morendo. Voleva essere ricordato ottimista e felice: ha deciso di avere il controllo sulla sua immagine pubblica fino alla fine. Il suo è stato un atto deliberato, come tutti gli altri della sua vita".