
In tour, a promuovere il loro nuovo album "El Pintor" - che la Matador pubblicherà il prossimo 8 settembre - ci andranno, è sicuro. E sicuramente passeranno anche dalle nostre parti. Ma - dipendesse da loro - gli Interpol di mettersi on the road farebbero volentieri a meno. O, più precisamente, farebbero quasi a meno, limitando i loro impegni dal vivo in favore di session in studio più lunghe e fruttuose. A dichiararlo è stato il frontman del gruppo, Paul Banks, che nel corso di un'intervista alla testata britannica The Quietus ha spiegato la sua filosofia riguardo a come i tour stiano cambiando il lavoro del musicista: "Mi piacerebbe molto poter non fare quei cazzo di tour", ha spiegato lui, "Sarei pronto a pubblicare tre dischi all'anno se potessimo non farli. Voglio dire: mi piace suonare dal vivo, ma oggi come oggi chi fa il nostro lavoro è costretto a passare molto più tempo in tour che non in studio, perché dalla vendita dei dischi non si guadagna più niente. Questo credo che cambierà il modo di fare album, e forse toccherà adattarsi".
A margine, il chitarrista Daniel Kessler ha dichiarato di essere tutto sommato stupito di pubblicare non nuovo album: "Non pensavo potesse esserci un nuovo disco: volevo farlo perché mi piacciono le canzoni, e perché non vedevo l'ora di farle ascoltare, ma non ho dato nulla per scontato". "Non ci sono stati doppi giochi tra noi, né a livello artistico né a livello personale", ha aggiunto il batterista Sam Fogarino: "Alla fine ci siamo tutti inchinati a qualcosa più grande di noi, cioé il nostro gruppo".