Non poteva che essere lui, Mark E Smith, la mente dei Fall, una delle personalità musicali più irriverenti e iconoclaste degli ultimi tre decenni, a fare una cosa del genere: il cantante e multistrumentista, classe 1957, ha candidamente ammesso di avere tirato una bottiglia ai nuovi beniamini di pubblico e critica, quei Mumford & Sons da pochissimo saliti in cima alle chart mondiali con il loro secondo disco, "Babel".
"Stavamo suonando ad un festival a Dublino, l'altra settimana", ha raccontato lui alla testata australiana Brag: "E, nel backstage, c'era questo altro gruppo che stava scaldando le voci, nel bungalow vicino al nostro. Erano tremendi. Gli ho urlato 'chiudete quelle bocche di merda', ma loro non mi hanno ascoltato. Allora gli ho tirato una bottiglia. A quel punto qualcuno del mio gruppo mi ha detto che si chiamavano qualcosa come i figli di Mumford o roba del genere, e che erano al quinto posto nelle classifiche di vendita. Sarà, ma a me sembravano solo un mucchio di folksinger irlandesi rincoglioniti...".
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