Negli uffici di Rockol, a Milano, nel corso degli anni sono passati centinaia di artisti, italiani ed internazionali, mainstream ed emergenti, ed avere un confronto faccia faccia con ognuno di loro è sempre stata un’esperienza da raccontare e da ricordare. Aprire la porta della redazione a John Convertino e Joey Burns dei Calexico, il giugno scorso, alle dieci e mezza del mattino, è stata una di quelle cose che ti fa rimanere a bocca aperta, da raccontare ai nipoti, da ricordare come evento dell’anno. E non è solo fanatismo (per alcuni) o ammirazione (per altri) o curiosità (per altri ancora). E’ una forma di rispetto per i due artisti dell'Arizona che, in quelle due ore trascorse nei nostri uffici a suonare e cantare e a chiacchierare, si sono dimostrati due professionisti veri, legati alla loro musica e al loro mestiere, serafici e imponenti e allo stesso tempo sorridenti e disponibili. L’occasione di questo incontro è stata la presentazione del loro ultimo album “Algiers” in uscita il prossimo 11 settembre: il batterista e il cantante dei Calexico, il cuore pulsante della band di Tucson, si sono seduti tra di noi e ci hanno raccontato come è nato questo disco, una raccolta di dodici brani inediti diversa dalle precedenti fatiche in studio, hanno suonato due brani in anteprima, in acustico, con una chitarra e un rullante affittatti perché non importa di che marca siano e da dove arrivino, l’importante “è che suonino”.
Guarda il video dell'esibizione in acustico di "Fortune teller":
“Algiers”, dicevamo, è diverso dai passati dischi dei Calexico, e questa diversità salta subito all’occhio, prima che all’orecchio, leggendo la tracklist. Dodici brani, non quindici, non diciotto come loro solito: “Da quando ci siamo riavvicinati al vinile, come altri nostri colleghi, abbiamo iniziato a studiare la sequenza dei brani e ce la siamo immaginata come il lato A e un lato B di un disco”, ci ha raccontato Burns, “Ci sono tante band e tanti giornalisti e addetti ai lavori che ascoltano i nostri album, ed effettivamente un’ora e più di musica può essere un po’ troppo… diciamo che per questo album abbiamo selezionato le dodici canzoni migliori”. All’orecchio, dopo un primo ascolto, salta invece che di brani strumentali non ce ne sono affatto. Anzi no, c’è n’è uno, “Algiers”, che dà il titolo al disco, ed è posto a metà scaletta: “Non abbiamo deciso a tavolino di non avere brani strumentali in questo nuovo album”, ha spiegato Convertino, “Non è stata una scelta consapevole anche se è vero che nei lavori precedenti c’erano diversi brani musicali tra una canzone e l’altra. Forse questo è un altro elemento per dimostrare che abbiamo cercato di accorciare i tempi di un disco. Comunque”, aggiunte il batterista dopo una breve pausa, quasi a sottolineare la frase, “di brani strumentali ce ne sono sempre, anche in ‘Algiers’ dove c’è n’è solo uno… è nella tradizione musicale dei Calexico, non potremmo fare altrimenti”.
Guarda il video dell'esibizione acustica di "Para", primo singolo estratto dal disco:
L'album, che inizialmente sarebbe dovuto essere registrato in Europa, è stato realizzato sotto la supervisione di Craig Shumacher a New Orleans: “E' il punto di incontro tra il nord e il sud degli Stati Uniti ed è una città portuale molto rilevante, non solo dal punto di vista commerciale ma anche spirituale… rimanda molto al carattere mio e a quello di John", racconta Burns, "Lo studio si chiama Living Room ed è stato costruito all’interno una chiesa di legno degli anni Trenta. E’ una sorta di ‘scatola di suoni’, per noi era l’ideale come luogo dove registrare e suonare strumenti elettrici ed acustici. Siamo rimasti molto colpiti dallo scenario”. “Conosciamo Craig da molto tempo, è un’amicizia di lunga data", ha concluso Convertino, "è come se fosse a tutti gli effetti un membro della band, conosce perfettamente l’estetica della nostra musica. Siamo cresciuti insieme musicalmente”.
Dopo l'intervista abbiamo salutato i Calexico e ci siamo dati appuntamento a novembre: la band sarà infatti in concerto il 13 novembre a Milano e il 14 novembre a Bologna. "Algiers", invece, esce l'11 settembre.