
Quale principio, oggi, guida le scelte di artisti e discografici? La stupidità. Questa, almeno, è l'opinione di Billy Corgan, frontman dei "rinnovati" Smashing Pumpkins (ancora freschi della pubblicazione del loro nuovo album, "Oceania", arrivato sui mercati il mese scorso) che da qualche tempo a questa parte non perde occasione di osservare con sguardo tagliente la realtà musicale e discografica contemporanea.
Il cantante, autore e chitarrista, nell'illustrare quello che - secondo il suo punto di vista - è lo sconfortante scorcio sul music-biz attuale, ha tuttavia citato i Radiohead (che solo qualche settimana fa aveva definito "pomposi") come rarissimo esempio di intelligenza e profondità felicemente coniugate al successo commerciale.
"Rimango sempre sorpreso quanto alcune persone sappiano rivelarsi sofisticate nel momento in cui gli venga concessa l'opportunità di esserlo", ha dichiarato Corgan: "L'industria musicale contemporanea sta essenzialmente operando un gioco al ribasso guidato dalla stupidità. La filosofia è: 'Quanto stupidi dobbiamo diventare affiché questo disco piaccia a più gente possibile e venda più copie possibili?'".
Qualche oasi felice, però, esiste: "Ci sono pochissimi gruppi davvero capaci di rimanere intelligenti anche facendo dischi, e i Radiohead sono un buon esempio: hanno canzoni di indubbio spessore e nonostante tutto sono molto popolari. Ma sono un'eccezione. La maggior parte della musica prodotta oggi è volutamente stupida e sciatta nei toni, nei contenuti, nei messaggi e nella realizzazione allo scopo di piacere a più gente possibile. Per quanto mi riguarda, non ho nessuna voglia di seguire questa china: instupidirsi credo sia la cosa peggiore che possa capitare al rock and roll".