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Dargen D'Amico: 'Io, poeta trasversale in occhiali da sole'

Dargen D'Amico: 'Io, poeta trasversale in occhiali da sole'

Tutti lo cercano, tutti lo vogliono. Stiamo parlando di Dargen D'Amico, nuovo poeta del rap nostrano, anche se il ragazzo non ama, a ragione, essere canalizzato in un solo genere musicale. Sei dischi all'attivo sotto il suo nome d'arte, uno in arrivo a dicembre, intitolato "Nostalgia istantanea", e uno sotto lo pseudonimo di Macrobiotics con il dj e beatmaker Nic Sarno. Rockol ha raggiunto Dargen, all'anagrafe Jacopo D'Amico, per parlare con lui della sua produzione artistica, della scena italiana attuale, dei suoi gusti musicali e dei progetti futuri: "Prima di tutto mi presento ai lettori: sono Dargen D'amico e sto facendo, ho fatto e farò confusione all'interno della scena musicale italiana, perchè credo unicamente nella supremazia delle idee e nell'arte sotto ogni forma. I miei brani nascono da un'idea di base che poi si evolve in canzone, ma fondamentale è il concetto di partenza, è una sorta di arte-concettuale. Quando scrivo ho un approccio molto semplice, spontaneo. Parte tutto da un impulso visivo, lavoro tantissimo sulle immagini, mi viene in mente una particolare situazione e la butto giù, forse sono più scrittore che autore di canzoni. La mia più grande aspirazione di vita è diventare un poeta della Belle Epoque.", afferma Jacopo.




Chiediamo a Dargen, o come lo chiamano molti dei suoi fan "Dargenio", quale sia il suo segreto e come mai tutti i suoi colleghi, dai più noti agli indipendenti, vogliano lavorare con lui: "Tutti mi vogliono? Diciamo che tutti mi vogliono bene. Non so perchè, forse perché sono affabile e amabile... non c'è un perché in realtà, chi mi chiama potrebbe voler collaborare con me perché apprezza il mio lavoro, forse. Ma potrei essere cercato anche da chi prova disgusto per me, proprio per confermare il disprezzo. Vanno bene tutte le ipotesi, è l’ironia della sorte, la vita è ironia allo stato puro. Anche quando parlo di attualità, di politica, ad esempio, cerco di interpretarle in chiave ironica, con la politica italiana è molto semplice. Arrivo sempre un po' tardi su ciò che succede nell'attualità, riprendo e rielaboro, come un ex-veggente", prosegue Dargen. Parliamo con D'Amico dell'hip hop nostrano e dell'underground, dal quale proviene e nel quale gravita tutt'ora: "Devo dire che il nostro rap gode di ottima salute. Oserei dire che oramai è 'di sana e robusta costituzione'. C'è una vastissima scelta nella scena, ce n'è per tutti i gusti. Major o non major? Io non mi sono mai posto il problema, per me conta la qualità, il saper fare, Certo, poi ci sono i pro - e i contro - del mainstream, ma è così anche nell'underground. Faccio un esempio: se ricami tovaglie natalizie a Milano o a Civitavecchia c'è una bella differenza, anche se il prodotto è lo stesso. Se vuoi allargare il business, allora conviene che tu lo faccia a Milano, che ha sicuramente un bacino di clientela maggiore, quindi da Civitavecchia ti sposti al Nord. Ma non è detto che tu debba spostarti, anzi, se sei in gamba, ti crei il tuo circuito artigianale a Civitavecchia e te la passi meglio di tutti quelli che si snervano a Milano", sostiene l'artista. La trasversalità di Jacopo si riscontra anche nel suo progetto parallelo, i "Macrobiotics", con Nic Sarno: "Sono sempre stato appassionato di musica italiana e ho finalmente trovato un nostalgico del passato come me, Nic. Abbiamo quindi pensato di riadattare pezzi della musica leggera italica con beat elettronici. I miei mostri sacri della musica italiana sono Dalla, Battiato e Jannacci, provo una sorta di religione nei loro confronti, avendoli avuti nelle orecchie sin da bambino, credo di esser stato un po’ influenzato", continua D'Amico. Al termine della nostra chiacchierata, chiediamo a Dargen di spiegarci come mai porta in tutte le occasioni gli occhiali da sole: "Allora, in primo luogo perché la luce mi dà molto fastidio, anche quella artificiale, soprattutto quelle violente dei palchi. Poi, uso gli occhiali come segno distintivo al contrario, mi riconosci solo quando li indosso e per ora non ho intenzione di appenderli al muro (Citazione de ‘La cassa spinge come spinge tuo marito', n.d.r.), ho intenzione di far questo ancora per un po', devo maturare i contributi, mi trovate su dargendamico.it", conclude Jacopo. Tutti coloro che volessero ascoltare Dargen dal vivo, l’appuntamento è sabato al Fillmore di Cortemaggiore (PC) con gli Useless Wooden Toys.
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