
Elisa torna alle sue radici: domani, 7 novembre, pubblica “Heart”, il suo primo disco di inediti in 5 anni, da “Pearl days”. Un disco nato nella sua casa Villese, vicino a Monfalcone, nei mesi in cui la cantante era incinta di Emma Cecile, la bambina avuta dal compagno (e chitarrista della sua band) Andrea Rigonat il 22 ottobre scorso, giusto 10 giorni dopo il termine dei lavori.
Nerovestita, raggiante, in splendida forma, Elisa ha radunato la stampa al Castello di Duino, a pochi chilometri da casa sua, per presentare il nuovo lavoro. Buona parte delle chiacchiere con la stampa vertono sulla maternità. Elisa racconta ridendo e scherzando il lungo travaglio di 41 ore, le difficoltà anche pratiche nel gestire il tutto, anche adesso che la bimba è nata.
Poi si passa a parlare del disco: “Heart” è un ritorno alle radici anche in altri sensi: il disco contiene 14 brani, 12 dei quali in inglese. “Non mi sono mai allontanata dall’inglese”, spiega Elisa. “Semmai è una percezione alterata dal fatto che i miei ultimi singoli erano in italiano, e sono tra le mie canzoni che sono passate di più in radio e che hanno avuto più successo”, dice, riferendosi soprattutto ai singoli della raccolta “Soundtrack ’96-‘06”.
Il lavoro sul disco è iniziato lo scorso gennaio e, spiega, i primi mesi sono passati nel selezionare il materiale, davvero abbondante: oltre 60 brani tra melodie, idee e canzoni. Alcune, come “Lisert”, canzone che prende il nome da una località non molto lontano dal castello di Duino, risalgono a 10 anni fa. Per questo motivo, Elisa ha scelto di auto produrre il lavoro assieme al compagno Andrea: “Coinvolgere un produttore per selezionare il materiale è una cosa che di solito non si fa, e che comunque non mi potevo permettere. Inizialmente avevamo bisogno di trovare una direzione, di dargli una forma. Una volta fatto questa prima parte, il 50% del lavoro era già fatto, e chiamare un produttore a questo punto sarebbe stato troppo facile. Mi sono voluta prendere anche i meriti…”, racconta. Alla realizzazione del disco ha collaborato anche Niccolò Agliardi, che ha lavorato alle traduzioni in italiano dei testi inserite sul booklet del Cd.
“Heart” (“L’ho chiamato cuore perché attraverso l’istinto ho potuto fare un bellissimo percorso per questo disco”, spiega), contiene una cover di “Mad world” dei Tears For Fears e due duetti. Il primo è il già noto primo singolo “Ti vorrei sollevare” con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro: “Giuliano è un istintivo, mentre io sto ancora pensando lui ha già fatto 20 cose. Quando ho scritto quella melodia ho pensato subito a lui. Ci vediamo e ci sentiamo, ci facciamo ascoltare ciò su cui stiamo lavorando… In questo caso non avevo ancora finito la canzone che già gli avevo chiesto se volevo cantare”. Il secondo è “Forgiveness”, con Antony Hegart (Antony & The Johnsons): “Forgiveness rientra invece nella serie di canzoni classiche che ogni tanto scrivo. E’ un brano senza tempo, senza spazio e senza sesso: non è né maschio né femmina, o forse è tutti e due. Ho pensato a lui, ci siamo sentiti moltissimo, scambiandoci idee e appunti in maniera quasi ossessiva ma via mail perché lui sta a New York e io qua. L’abbiamo incisa a distanza, poi ci siamo visti duranti i suoi concerti italiani dello scorso anno”.
A fine della chiacchierata arriva anche Emma Cecile, che appena vede i giornalisti ovviamente si mette a piangere. Elisa la accompagna a fare la pappa e la giornata finisce com’era cominciata, parlando della piccola. La promozione del disco, tranne poche cose, ora si ferma fino a gennaio, mentre il tour partirà il 6 aprile da Conegliano, con biglietti già in prevendita. “L’estero è una finestra sempre aperta”, dice dopo i buoni riscontri avuti negli States nel 2008, “Ma devo aspettare che la bimba cresca un po’: ne riparleremo il prossimo autunno”.
Domani su Musicvideos la videointervista ad Elisa.