Una memoria di tungsteno

Parte prima, sì. Il libro racconta in più di cinquecento pagine la vita della protagonista fino a (circa) gli inizi degli anni Ottanta. Dalla nascita, attraverso l’infanzia, l’adolescenza, l’incontro fatale con Sonny Bono, la carriera musicale in coppia con lui e poi da solista, le residency a Las Vegas. Si interrompe quando Cher decide di “provarci sul serio” con il cinema; e considerato che lei è nata nel 1946, che nel 1980 aveva 34 anni, e che oggi ne ha quasi ottanta, capite bene che un secondo volume rischia di non bastare. Anche perché la precisione con cui rievoca i fatti della sua vita – una precisione minuziosa, che si spinge fino a ricordare i dialoghi quasi parola per parola, i colori dei vestiti indossati nelle diverse occasioni anche non pubbliche, i gusti dei gelati assaggiati da bambina – fa sì che questo libro non sia solo un memoir, ma anche una dimostrazione di una memoria di tungsteno (o di una disinvoltura inventiva invidiabile: del resto, chi potrebbe smentirla?). In ogni modo, la lettura è piacevole, divertente, (e se non detestassi l’aggettivo direi) intrigante. Meriterebbe che il libro diventasse un biopic.