Samuel - COME RESPIRARE - la recensione

Immagino che il progetto di questo libro nasca connesso alla partecipazione di Samuel come giudice all’ultima edizione di “X Factor”; partecipazione che non ha granché aumentato la visibilità pubblica “generalista” del musicista dei Subsonica. Non so cosa si aspettasse l’editore, che a Samuel ha affiancato lo scrittore Mauro Garofalo. Sta di fatto che il risultato non è, probabilmente, quello che si aspettava, dato che i contenuti autobiografici non sono preponderanti, e che il “discorso sulla musica e sulla sua anima” è decisamente improntato su riflessioni molto personali: come ha detto Samuel in un’intervista a “Robinson”, “è un’analisi di quello che sta intorno a me, di che cosa significa fare il musicista, della musica e di come è nata questa storia con lei”.

Non lo faccio mai, ma per darvi un’idea riporto un estratto del libro dal comunicato stampa:

“Quante volte ti dicono, ‘Non ce la farai. Lascia stare’. Oppure, al contrario, ‘Che bello, Dovresti pubblicarlo, Sì, dovresti proprio farlo sentire a qualcuno’. Il riff, la strofa, il testo. Ma niente vale di più rispetto a quello che pensi, tu, delle cose. Fino a che punto sei disposto ad arrivare. Oppure, molto più semplicemente, sai che devi continuare e allora è già tutto lì, senza troppo altro da aggiungere. Il punto è riuscire a conservare il bambino dentro, emozionarsi con la stessa ingenuità in equilibrio con il Tutto che accade intorno. Crescere, copiare, impastare tutto come se fossi già tu, mentre invece ancora non lo sai. Perdi. Vinci. Che importa. Tutto. Niente. Mantenere quel modo di guardare il mondo. Ingenuo, tuo, totale. Forse questo è già un inizio. Restare leggeri. Come quando eravamo bambini. È già qualcosa che si può chiamare musica”.

Poco di narrativo, molto di introspettivo: sappiatelo, se deciderete di leggerlo.

Franco Zanetti