“Kāla”, in sanscrito vuol dire tempo. Tempo: sono passati tre anni da “Brain on a sofa”. Di questi tre, due Gianni Denitto li ha passati tra tour, masterclass in accademie e conservatori e collaborando con musicisti di diverse tradizioni e culture in ogni parte del mondo. “Kala”, il disco, non poteva dunque che essere il sunto di questo particolare periodo storico che ha contraddistinto la vita artistica di un sassofonista nato con la musica classica, fiorito con il jazz e maturato nella sintesi tra suono acustico ed elettronico.
Sei pezzi dunque, brani in cui manco a dirlo il sax è la portata principale, votata però alla contaminazione. E parliamo di world music, di reggae, di Medio Oriente, di jazz a stelle e strisce, di ritmiche ossessive portate avanti a colpi di darbuka direttamente dal cuore del Marocco, impreziosite dal suono ovattato dello xilofono senegalese - il balafon - e intrecciate alla maniere dell’india classica dei raga. Questo è “Kala”, un lavoro di genere particolarmente convincente grazie all’ottima scelta dei suoni frutto di un ricerca a dir poco globale e ad uno spiccato gusto per le melodie più esotiche, il tutto finalizzato con eleganza tenendo a mente che cosa significa fare world music contemporanea, quindi con quel tocco elettronico e ambient che sa fare la differenza. Vedi le nuance soffuse e vagamente anni Ottanta dell'ottima “Tilsammans” o della desertica "Touki bouki".
Bonobo docet, Tinariwen docet, ma andrebbe detto anche Denitto docet: qui parliamo di un Musicista con la M maiuscola, uno di quelli che non ha paura di esplorare nuovi mondi. Mixato da Alessandro Arianti fatta eccezione per “Stockholm Rasta” e “Tillsamman” mixate da Stefano Genta, masterizzato sempre da Arianti tranne “Stockholm Rasta” a cura di Edward Norris, “Kala” si avvale dei featuring targati Zion Train, Masia One, Roots by Nature, Supriyo Dutta, Cheikh Fall, Djiby Diabate.
Quando si dice che la musica supera tutti i confini…
TRACKLIST
01. Air China - Wäi Fäi Spirit & Ibaaku Remix (03:42)
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