Johnny Marsiglia - MEMORY - la recensione

Il nome di Johnny Marsiglia non è affatto sconosciuto ai seguaci della scena hip hop italiana: nato a Palermo da padre italiano e madre capoverdiana, classe 1986, il rapper ha cominciato a farsi notare sin da giovanissimo, prima come membro del gruppo Flip Mò Squagghy e poi con la crew dei Gotaste. Il suo album d'esordio ufficiale, "Radiografia", è uscito nel 2007, seguito nel 2010 da "Sentire non è ascoltare", nel 2012 da "Orgoglio" e nel 2014 da "Fantastica illusione".

Lo scorso autunno Johnny Marsiglia ha firmato un contratto discografico con Sto Records, etichetta e società di management di Ghali: "Memory", il nuovo album del rapper, è il primo frutto di questo accordo.
Anticipato dai singoli "Clessidra" e "Storie", il disco contiene 12 pezzi (che diventano 13 con la traccia bonus "Fammi il prezzo") tutti prodotti da Big Joe, collaboratore di Johnny Marsiglia da ormai qualche anno a questa parte.

Il sound dei pezzi guarda molto all'hip hop old school: i beat sono duri, potenti, secchi. L'interpretazione di Johnny Marsiglia è profonda e seriosa, mentre la scrittura è decisamente autobiografica: "La vita mi scorre davanti e io la riassumo", rappa lui in "Clessidra".

Per Johnny Marsiglia "Memory" rappresenta la grande occasione: dopo anni di gavetta e di dischi autoprodotti e autodistribuiti può ora contare su un team di lavoro che lo supporta (quello di Sto Records) e su una major che distribuisce la sua musica (Warner, che ha da poco firmato un accordo con l'etichetta di Ghali). E non la sfrutta: questo album è un biglietto da visita che con coerenza e sincerità può far conoscere il nome del rapper anche a chi non ha seguito la sua carriera fino ad oggi.