Norma Jean Martine e la "sindrome di Emeli Sandé": dalle retrovie alla prima fila
Dopo essersi fatta conoscere come autrice di successo a livello internazionale, firmando canzoni anche per artisti italiani come Giorgia e Marco Mengoni, Norma Jean Martine pubblica il suo primo album come cantautrice.
La si potrebbe definire "sindrome di Emeli Sandé": è quella tendenza che porta autori di successo del nuovo pop internazionale ad abbandonare per un po' i panni di "semplice" autore e ad indossare quelli di cantautore.
A metterci la faccia, insomma, ad esporsi in prima persona. Adesso tocca a Norma Jean Martine, autrice statunitense che nel corso degli ultimi anni, oltre a firmare pezzi poi incisi da gente come Ronan Keating, si è fatta conoscere anche dal pubblico italiano, sempre come autrice, firmando canzoni che, adattate alla nostra lingua, sono state poi incise da Giorgia ("Quando una stella muore"), Michele Bravi ("In bilico", rivista in italiano dalla stessa Giorgia), Marco Mengoni e Francesca Michielin (la versione in lingua inglese di "Nessun grado di separazione" porta proprio la firma di Norma Jean Martine). Dopo aver passato parecchi anni nelle retrovie, per l'autrice americana è giunto ora il momento di aggiungere quattro lettere alla sua professione: da autrice a cant-autrice.
Il disco esce a qualche mese di distanza dall'EP "Animals" ed è un mix tra pop, rock, cantautorato, blues e folk che spazia da ballate come "I will never love again" a pezzi dal sapore soul e retrò come "Still in love with you", fino ad arrivare a inni rock come "Animals". È un disco che parla essenzialmente d'amore e di tutte le sue sfaccettature: non ci sono solo canzoni che raccontano storie a lieto fine, ma anche ballate strappalacrime che parlano della fine di una relazione.
"I want you to want me" è una canzone con il sound grezzo dell'indie che parla di amore e di solitudine. "I'm still here" è stata scritta insieme ad una leggenda della musica contemporanea come Burth Bacharach ed è una canzone dalle sonorità jazz che sembra spostare le lancette del tempo indietro di cent'anni e riportarci in un locale newyorkese degli anni '20.
"Only my mind" è un disco di qualità, che conferma l'eleganza e lo stile della scrittura di Norma Jean Martine, un'artigiana delle canzoni. Avevamo parlato di "sindrome di Emeli Sandé": lei, con l'album di debutto come cantautrice "Our version of events", era riuscita davvero a fare il salto. E ci era riuscita soprattutto grazie ad una manciata di hit: tra queste anche "Heaven", passatissima dalle radio e successone internazionale. Ecco, nel disco di Norma Jean Martine manca qualcosa che possa permettere alla cantautrice di fare un salto del genere e quel qualcosa è proprio una hit: ci sono canzoni di grande qualità, ma non ci sono hit scalaclassifiche che possano illuminare Norma Jean Martine sulla scena come un occhio di bue.
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