Rockol30

«WHO ARE YOU (SUPER DELUXE EDITION) - Who» la recensione di Rockol

L'ultimo grande classico degli Who

"Who Are You" in Super Deluxe Edition, tra remaster, demo e live, l'anima di Townshend e soci

Recensione del 06 nov 2025 a cura di Marco Di Milia

La recensione

C’è modo e modo per celebrare un classico. La nuova edizione di “Who Are You” sceglie la via più radicale, quella dell’esaustività. Un box ideato e assemblato per scavare dentro l’ultimo turbolento periodo degli Who, riportando alla luce ogni singolo dettaglio di una fase in cui la band cercava di sopravvivere, soprattutto a se stessa.

La fine di un'epoca

Si racconta così ogni frammento della stagione più tempestosa di Pete Townshend e soci, dalla difficile tournée del 1979 alle prove agli Shepperton Studios, dai mix rimasti inediti agli eccessi di ogni tipo, fino agli ultimi mesi con Keith Moon. Ne risulta un’edizione monstre che in sette cd, un blu-ray con mix ad alta risoluzione e Dolby Atmos, un librone rilegato ricco di appunti e fotografie e più di settanta tracce mai ascoltate prima riesce a fondere ricostruzione storica, nuove tecnologie, così come le tante tensioni di un gruppo davvero in bilico.

“Who Are You (Super Deluxe Edition)” è una vera e propria mappa sonora ricostruita con precisione filologica, a partire dalla rimasterizzazione dell’album originale, che oggi suona più limpido e profondo. Le chitarre sono più definite, le voci emergono con naturalezza, il basso è più corposo e il drumming, libero dalle compressioni, rivela dinamiche finora nascoste.

Tra i lavori più discussi degli Who, “Who Are You” ha sempre rappresentato un punto di snodo, meno selvaggio rispetto agli esordi, ma anche troppo complesso per essere bollato come un semplice album commerciale. Pubblicato originariamente nel ’78, arrivava dopo un decennio di successi, ma anche di crescenti contrasti interni, in un momento in cui la band oscillava tra il desiderio di rinnovarsi e una certa fatica a reggere i fasti della propria aura. Riascoltato oggi appare come un disco sospeso tra l’energia del rock e la ricerca di nuova modernità.

Who are you?

Prodotto ai tempi da Glyn Johns e dall’allora cognato di Townshend, John Astley, spiccano tra le nove tracce originali, la critica al sistema discografico “New song” e il disincanto orchestrale “Had enough”, firmato da John Entwistle. Ancora, se “Love is coming down” mette in risalto il lato più malinconico del quartetto, “Guitar and pen” riflette ironicamente sul mestiere del musicista e l’elettronica di “Sister disco” è lo specchio di una band che guarda con curiosità al suono sintetico di fine anni Settanta.

La title track resta il baricentro dell’album, originata da una notte di eccessi di Pete in compagnia di Paul Cook e Steve Jones dei Sex Pistols e conclusa con il musicista addormentato per strada nel quartiere di Soho, dove fu richiamato da un agente che evidentemente non lo aveva riconosciuto. “Who are you”, oltre ad aver guadagnato fama di vero e proprio tormentone televisivo, si dipana con una logica quasi cinematografica nel modo in cui sviluppa temi e dinamiche, con Daltrey in una delle sue migliori interpretazioni e il resto della band in stato di grazia. Nella sua nuova veste guadagna peso e ampiezza, con i synth più presenti e una sezione ritmica di grande solidità.

Il laboratorio di Townshend e soci

La parte più cicciosa del box è però senza dubbio costituita dal materiale che fa da cornice all’album, con il secondo disco che raccoglie i nuovi mix di Steven Wilson, mentre il terzo approfondisce il laboratorio creativo di Townshend e soci con una serie di demo, outtake e versioni alternative. Si trovano così una “Who are you” con una strofa extra, una “Music must change” priva del complesso tempo composto della batteria, oppure “New song” dai toni quasi introspettivi con Pete alla voce al posto di Roger. Ancora, spiccano una primissima resa di “Empty glass”, che diventerà poi anche il titolo della prima uscita solista del chitarrista e principale autore degli Who, come anche una ben ispirata “No road to romance”, che avrebbe forse meritato sorte migliore trovando posto nella scaletta ufficiale. Pete Townshend dirige e sperimenta, John Entwistle offre importanti e mai banali contributi creativi, Roger Daltrey cerca la giusta linea vocale e Keith Moon conferma la sua bizzarra imprevedibilità. È una fotografia realistica del gruppo in studio, ben lontana dall’immagine un po’ mitizzata degli Who negli anni Sessanta.

Le session agli Shepperton Studios, raccolte nel disco numero quattro, presentano il quartetto in presa diretta, tra discussioni, errori, passaggi incompleti e momenti di vera ispirazione. Si trovano prove del tour e documenti di una band ancora ben salda, tra “Baba O’ Riley”, “Run run, run”, “The kids are alright” e le travolgenti interpretazioni di “Skahin’ all over” o “I saw her standing there”. Sempre agli Shepperton è dedicato anche il quinto disco, con le registrazioni del ’78 per la pellicola “The Kids Are Alright”, con le ultime esibizioni documentate di Keith Moon.

A testimoniare la transizione degli Who, i live del ’79, registrati nel corso del primo tour dopo la scomparsa del proprio batterista, in cui il gruppo appare meno esplosivo, ma ben determinato a mostrare quanto potesse ancora funzionare. Insieme ai tre membri superstiti, una sezione fiati, Kenney Jones (ex Small Faces) dietro i tamburi e John “Rabbit” Bundrick alle tastiere, per un sound rinnovato senza perdere di intensità. Nonostante l’assenza del funambolico Keith sia percepibile, il missaggio ripulito valorizza le performance e mostra un Roger Daltrey in forma straordinaria.

Al servizio del caos

Naturalmente, in mezzo a tanta vastità, non tutto riesce, o potrebbe riuscire, a mantenere lo stesso livello di interesse. Con una tale ampiezza di materiale, c’è più di un passaggio ridondante, ma è chiaramente un progetto pensato per gli appassionati più devoti, quelli che della band di Townshend vogliono conoscere ogni dettaglio e ogni sfumatura del processo creativo.

Il vero merito però di questo ampio box set è però quello di raccontare “Who Are You” non come un disco isolato, ma come il risultato di un processo. Ogni singola sezione del cofanetto, dall’album rimasterizzato alle prove, dalle demo ai live, riesce a dialogare con le altre, offrendo una visione coerente di una formazione quasi al limite, ma ancora vitale. Quegli anni turbolenti segnavano un momento di trasformazione decisivo per la band inglese, con la fine di un’epoca e l’inizio di un’altra. Dopo le fiammate di “Tommy” e “Who’s Next” o la teatralità di “Quadrophenia”, gli Who cercavano una personale sintesi tra introspezione e potenza, di cui “Who Are You” ne è la prova più lucida.

Nuove direzioni

Riascoltato che sia nella sua vasta interezza - o nel solo album originale o nell’edizione ridotta a due dischi con demo e outtake - “Who Are You” suona in questo modo meno come l’ultimo capitolo degli Who “classici” e più come un grande punto di svolta. Le canzoni, levigate e private dalle limitazioni tecnologiche del passato, rivelano le intuizioni di un gruppo che, seppur in crisi, non ha mai smesso di cercare nuove direzioni. Al bivio tra disgregazione e rinascita, “Who Are You” resta in questo modo il documento con cui gli Who impararono, loro malgrado, a fare i conti con il proprio mito. E forse proprio per questo continua a suonare così irripetibile

Tracklist

#1
01. New Song (04:22)
02. Had Enough (04:30)
03. 905 (03:58)
04. Sister Disco (04:23)
05. Music Must Change (04:39)
06. Trick Of The Light (04:26)
07. Guitar And Pen (05:47)
08. Love Is Coming Down (04:00)
09. Who Are You (06:22)

#2
01. New Song - Glyn Johns Mix (04:07)
02. Had Enough - Glyn Johns Mix (04:29)
03. 905 - Glyn Johns Mix (03:57)
04. Sister Disco - Glyn Johns Mix (04:22)
05. Trick Of The Light - Glyn Johns Mix (04:31)
06. Guitar And Pen - Glyn Johns Mix (06:00)
07. Who Are You - Glyn Johns Mix (06:19)
08. Trick Of The Light - Single Edit / Glyn Johns Mix (04:28)
09. Guitar And Pen - Glyn Johns Alternative Mix (06:00)
10. Who Are You - Glyn Johns Single Edit (05:07)
11. New Song - Pete Vocal Version (04:20)
12. Sister Disco - Lost Guitar Mix (04:23)
13. Had Enough - No Orchestra (04:31)
14. Guitar And Pen - Pete Townshend Guide Vocal (06:07)
15. Love Is Coming Down - No Orchestra (03:58)
16. Who Are You - Early Run Through / Pete Townshend Vocal (06:12)

#3
01. Who Are You - Lost Verse Mix (06:21)
02. Guitar And Pen - Olympic '78 Mix (06:00)
03. Love Is Coming Down - Work-In-Progress Mix (04:41)
04. Empty Glass - Group Version (06:18)
05. No Road Romance - 1996 Who Are You Version (05:01)
06. Trick Of The Light - Unused Olympic Edit (03:47)
07. Who Are You - Edit (04:16)
08. 905 - John Entwistle Demo (04:05)
09. Had Enough - John Entwistle Demo (04:26)
10. Back On The Road - John Entwistle Demo (03:54)
11. Wild Horses - John Entwistle Demo (04:34)
12. Trick Of The Light - John Entwistle Demo (05:02)
13. Good Time Coming - John Entwistle Demo (04:34)
14. Who Are You - John & Cyrano Mix (06:33)

#4
01. Who Are You - Live with Keith In 1976 / Toronto Bootleg (04:30)
02. The Kids Are Alright - Shepperton Tour Rehearsal / 1978 (04:57)
03. Run Run Run - Shepperton Tour Rehearsal / 1978 (02:14)
04. Spoonful / Smokestack Lightning - Shepperton Tour Rehearsal / 1978 (02:34)
05. I Saw Her Standing There - Shepperton Tour Rehearsal / 1978 (02:54)
06. Jam - Shepperton Tour Rehearsal / 1978 (02:26)
07. Knocking It Into Shape 1 - Shepperton Tour Rehearsal / 1978 (06:30)
08. Knocking It Into Shape 2 - Shepperton Tour Rehearsal / 1978 (06:54)
09. Baba O’Riley - Shepperton Tour Rehearsal / 1978 (05:17)
10. Shaking All Over - Shepperton Tour Rehearsal / 1978 (03:01)
11. Bell Boy - Shepperton Tour Rehearsal / 1978 (05:33)
Schede:
Who
Tags:

Prossimi articoli

© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Policy uso immagini

Rockol

  • Utilizza solo immagini e fotografie rese disponibili a fini promozionali (“for press use”) da case discografiche, agenti di artisti e uffici stampa.
  • Usa le immagini per finalità di critica ed esercizio del diritto di cronaca, in modalità degradata conforme alle prescrizioni della legge sul diritto d'autore, utilizzate ad esclusivo corredo dei propri contenuti informativi.
  • Accetta solo fotografie non esclusive, destinate a utilizzo su testate e, in generale, quelle libere da diritti.
  • Pubblica immagini fotografiche dal vivo concesse in utilizzo da fotografi dei quali viene riportato il copyright.
  • È disponibile a corrispondere all'avente diritto un equo compenso in caso di pubblicazione di fotografie il cui autore sia, all'atto della pubblicazione, ignoto.

Segnalazioni

Vogliate segnalarci immediatamente la eventuali presenza di immagini non rientranti nelle fattispecie di cui sopra, per una nostra rapida valutazione e, ove confermato l’improprio utilizzo, per una immediata rimozione.