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«NOTTI BRAVE AMARCORD - Carl Brave» la recensione di Rockol

Carl Brave con "Notti brave Amarcord" cavalca la indie-nostalgia

Il cantautorapper torna da Mamma Roma e la canta come ai vecchi tempi: la recensione del disco.

Recensione del 30 apr 2025 a cura di Mattia Marzi

Voto 7/10

La recensione

«E sai che pace nella piazza a San Lorenzo / e mio fratello con il sangue sulla maglia della Champion / la gente dorme, so’ le due, fate silenzio / beccarsi per lanciare uova a Richard Benson», canta Carl Brave nei versi di “Morto a galla”. Il singolo che ha anticipato “Notti brave Amarcord” è uno spaccato preciso, concreto, di quello che è il nuovo album del cantautorapper romano. Al centro torna ad esserci la sua Roma, quella di cui ha cantato pregi e difetti sin dagli esordi con Franco126 con “Polaroid”: era il 2017, l’indie era una scena in pieno fermento, la Capitale era the place to be, il luogo in cui trovarsi, a livello musicale e loro raccontavano la quotidianità dei loro coetanei meglio di chiunque altro, tra serate in piazza, bar, corse in motorino, il tutto rafforzato dall’utilizzo dell’accento romanesco. Da quell’immaginario Carlo Coraggio ha provato a prendere le distanze, in questi anni: “Notti brave” del 2018 (e lo spin off “Notti brave after”), “Coraggio” del 2020 e “Migrazione” del 2023 sono state le tappe di allontanamento dal Grande Raccordo Anulare, dei passi necessari per tagliare il cordone ombelicale che lo legava a Mamma Roma. Ora che l’indie, o la sua nostalgia, torna ad essere di attualità, i tempi sembrano essere sufficientemente maturi per tornare a casa. Ed è quello che fa Carl Brave con le tredici canzoni del disco, che diventano quattordici nell’edizione digitale con il non proprio imprescindibile duetto con Sarah Toscano su “Perfect”.

L'eco di "Polaroid" (ma senza Franco126)

L’album si intitola “Notti brave Amarcord” non a caso. Non è un remake dell’album del 2018, quello che lanciò Carl Brave da solista con hit come “Fotografia”, “Chapeau”, “Parco Gondar”, e che a distanza di sette anni continua ad essere il suo best-seller. Nelle canzoni il cantautorapper trasteverino torna a mettere in musica la quotidianità dei giovanissimi. Sin dal primo brano, “Il primo take” («A fuoco i cassonetti fino a vicolo dei Cenci / e quel giovedì al Goa siamo stati benedetti» - il Goa è stata una delle discoteche più frequentate dai millennials romani, a via Libetta: ha chiuso nel 2021, causa conseguenze della pandemia), l’album assume un formato ben preciso: quello di uno stradario cantato di Roma. Back to “Polaroid”, verrebbe da dire. Anche nei suoni i brani di “Notti brave Amarcord” spostano le lancette del tempo indietro di qualche anno: tra chitarre acustiche (“Ciobar”, “Bar S. Calisto”, la stessa “Morto a galla”), fiati (“Outro”: nel canva di Spotify compaiono i 126 scalini che dividono viale Dandolo da viale Glorioso a Trastevere, quelli che hanno ispirato il nome della 126 Crew o LoveGang), beat scarni, atmosfere cupe e rarefatte, sembra di riassaporare gli odori di pezzi come “Solo guai”, “Sempre in due”, “Lucky Strike”, “Enjoy”, “Tararì tararà”.

Un disco formato TuttoCittà

«Sono un isolano, perché sono nato all'Isola Tiberina», rivendica Carl Brave in Isola Tiberina, ispirata alla mitologica isola che spunta in mezzo al Tevere, tra Largo di Torre Argentina e Trastevere. “Notti brave Amarcord” è una sorta di concept formato TuttoCittà, in cui Carl Brave non solo elenca luoghi considerati caratteristici di Roma, ma anche icone della romanità. Se in “Morto a galla” menziona Richard Benson, in “Flash” ricorda quella volta che «ha offerto una 66» a Remo Remotti, poeta, attore, umorista, pittore, scultore e cantante noto ai più per la sua “Mamma Roma addio”. In “Ragnatela” compare Alberto Sordi, in “Perfect” ecco Sergio Leone, che trascorse la sua infanzia a Trastevere e si ispirò alla scalinata di viale Glorioso.

Effetto nostalgia

Il disco è una corsa immaginaria di 40 minuti su un pullman scoperto, da Piazza San Calisto a Trastevere («Vita di piazza, vecchi che giocano a Rubamazzo», canta nella canzone dedicata all’iconico bar del quartiere) a San Lorenzo, passando l’Isola Tiberina, via Piccolomini (dove il Cuppolone di vendittiana memoria sembra apparire in tutta la sua maestosità a pochi metri da chi percorre la strada - Paolo Sorrentino ci ambientò una delle scene del suo “La grande bellezza”), Piazza della Quercia. L’effetto è dichiarato nel titolo: cavalcare la nostalgia. E in questo fa centro.

Tracklist

01. IL PRIMO TAKE (03:42)
02. MORTO A GALLA (03:03)
03. ISOLA TIBERINA (02:34)
04. BAR S. CALISTO (02:34)
05. MAYDAY (03:04)
06. PAURE (03:04)
07. FLASH (02:37)
08. CIOBAR (03:04)
09. RESPIRARE NEL BUIO (03:32)
10. OFFLINE (02:44)
11. RAGNATELA (02:05)
12. AMARCORD (02:39)
13. OUTRO (02:30)
14. PERFECT (feat. Sarah Toscano) (03:13)
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