
Su tutti i quotidiani in edicola oggi si parla di Lucio Dalla, che ha tenuto banco a Bologna nelle sue molteplici vesti di musicista, autore e discografico. L’articolo più completo è probabilmente quello di Marinella Venegoni su "La Stampa": «Lucio scatenato in mille progetti anticipa qualche chicca sul suo nuovo disco previsto per settembre che seguirà il vendutissimo "Canzoni": anche lui punta diritto verso il mercato estero e soprattutto americano, con due brani in inglese, uno dei quali ha come titolo provvisorio "Thank You". "Finora mi hanno distribuito negli Usa solo fra gli scaffali etnici, invece adesso la Bmg mi lancerà, in gennaio, in un'etichetta più contaminata", spiega con fierezza. Al primo ascolto, con testo in inglese, "Thank You" si rivela un'ampia melodia, però con guizzi inconsueti, e certe curiose venature elettroniche; una di quelle cose, insomma, che vengono fuori a Dalla quand'è in forma. Confessa subito: "Poiché ero autore del programma di Morandi, dietro le quinte ho consegnato una cassetta di questo brano a Whitney Houston, quand'è venuta ospite". Sarà un duetto? "No, per carità. Odio i duetti. Sarà nel mio disco e magari nel suo prossimo; in realtà, l'avevo pensata per Céline Dion che era innamorata di ''Caruso'' e mi aveva chiesto una canzone". Il brano dovrebbe intitolarsi in italiano "Dentro", per rispettare la metrica; è vagamente cinematografico e riecheggia davvero quei grandi standards che fanno impazzire le folle, sull'onda della scoperta della melodia che attraversa gli oceani. (...) Un'altra canzone è in lavorazione, rivela ancora Dalla, per il SuperPavarotti International del Duemila, al quale parteciperanno i maggiori ospiti delle edizioni passate: "L'avevo promessa a Luciano e l'avrà".
"Ma poiché il pop-rock in tutto il mondo è ormai un gerontocomio", come esterna con grande tranquillità, ecco Lucio spostarsi nel suo secondo ruolo, quello di discografico, per lanciare nuovi talenti (i primi sono Stefano Ligi e Stefano Fucili) attraverso l'etichetta "Off Side": "Mi occupo poco dell'ufficio, che ormai va avanti da solo - confessa - ma il segno della Pressing è di dare visibilità ad artisti che non troverebbero mai posto in case discografiche tradizionali". I primi nuovi virgulti sono due personaggi stravaganti: uno, Enrico Papi - autore di "Les étrangers" portata al successo da Patty Pravo e che anche lui canta nel suo primo disco "Out" - è uno psicologo che nella vita si occupa di ragazzi difficili; è pazzamente innamorato degli Anni Ottanta, come ben si sente nell'album. E' riuscito a contattare Dalla per telefono, fingendosi un suo collaboratore: il cantautore si è divertito come un matto all'idea e ha voluto subito conoscerlo, avviando poi il progetto del disco. L'altra promessa, Armando Dolci, è un istrione vero, una simpatica e arruffata montagna di energia che scrive scatenate canzoni pop (il disco s'intitola "Non dormo mai") e nel suo rifugio vicino ai monti campiona galline, mucche e uccellini per metterli nelle canzoni: "Sono arrivato qui senza raccomandazioni e senza una lira, e da sfigato son diventato fortunato", racconta. Lucio è colpito dalla sua capacità naturale di star in scena: "L'abbiamo sbattuto a ''Taratatà'', subito con i R.E.M., e non si è minimamente scomposto"».
"Ma poiché il pop-rock in tutto il mondo è ormai un gerontocomio", come esterna con grande tranquillità, ecco Lucio spostarsi nel suo secondo ruolo, quello di discografico, per lanciare nuovi talenti (i primi sono Stefano Ligi e Stefano Fucili) attraverso l'etichetta "Off Side": "Mi occupo poco dell'ufficio, che ormai va avanti da solo - confessa - ma il segno della Pressing è di dare visibilità ad artisti che non troverebbero mai posto in case discografiche tradizionali". I primi nuovi virgulti sono due personaggi stravaganti: uno, Enrico Papi - autore di "Les étrangers" portata al successo da Patty Pravo e che anche lui canta nel suo primo disco "Out" - è uno psicologo che nella vita si occupa di ragazzi difficili; è pazzamente innamorato degli Anni Ottanta, come ben si sente nell'album. E' riuscito a contattare Dalla per telefono, fingendosi un suo collaboratore: il cantautore si è divertito come un matto all'idea e ha voluto subito conoscerlo, avviando poi il progetto del disco. L'altra promessa, Armando Dolci, è un istrione vero, una simpatica e arruffata montagna di energia che scrive scatenate canzoni pop (il disco s'intitola "Non dormo mai") e nel suo rifugio vicino ai monti campiona galline, mucche e uccellini per metterli nelle canzoni: "Sono arrivato qui senza raccomandazioni e senza una lira, e da sfigato son diventato fortunato", racconta. Lucio è colpito dalla sua capacità naturale di star in scena: "L'abbiamo sbattuto a ''Taratatà'', subito con i R.E.M., e non si è minimamente scomposto"».
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